Stanno facendo discutere, in queste ore, le ultime iniziative del gruppo di eco-attivisti di Extinction Rebellion. In particolare, le scene viste a Venezia: un gruppo di militanti che rovescia nelle acque pubbliche una sostanza verde dal colore acceso, con conseguenze dubbie per quello stesso ambiente che i protagonisti del gesto dicono di voler proteggere a ogni costo. Il liquido in questione, come spiegato da Libero Quotidiano, si chiama fluorescina sodica e normalmente viene impiegata dagli idraulici per individuare le perdite. Gli attivisti ne hanno rovesciato secchiate nelle acque di diversi fiumi italiani nelle ultime settimane, da Venezia ai Navigli di Milano. Ma esistono rischi? La risposta non sembra così scontata. (Continua a leggere dopo la foto)
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Gli attivisti, in un comunicato ufficiale, si sono infatti giustificati sottolineando come “tutti gli esperti concordano, è innocua”. E nonostante gli interventi continui delle forze dell’ordine, sembrano intenzionati a proseguire nei loro intenti. Ignorando anche gli allarmi già lanciati in passato. (Continua a legere dopo la foto)

A Strasburgo, per esempio, sindaco e cittadini avevano segnalato la comparsa di decine di pesci morti nel fiume Lauch dopo il blitz verde. E comunque basta dare un’occhiata alle informazioni fornite dal produttore della fluorescina per capire che non è una sostanza in cui fare il bagnetto: “Effetti irritanti. Se viene a contatto con gli occhi, sciacquare accuratamente per parecchi minuti. In caso di dubbio o se i sintomi persistono, avvisare il medico. Se ingerita, in caso di malessere contattare un medico”. (Con tinua a leggere dopo la foto)

Si tratta, insomma, di un materaiel delicato da maneggiare. Il che potrebbe spiegare perché, qualche mese fa, le acque di Venezia si erano già colorate di verde senza che nessuno rivendicasse l’azione. Tra gli stessi gruppi a sostegno dell’ambiente, c’è chi ha iniziato a prendere le distanze da questo tipo di iniziative. E non manca chi, sui social, già ironizza: “Inquinare per difendere il pianeta. Non male come strategia…”.
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