Nell’ultima puntata di “Fuori dal coro“, andata in onda su Rete4, è andato in onda un servizio esplosivo di Raffaella Regoli sui pericolosissimi laboratori biologici – stile Wuhan – presenti in Italia. La giornalista è entrata infatti nel Science Park di Trieste. In Italia, intanto, monta la protesta contro questi laboratori del mistero, dopo che è stata annunciata la costruzione di un altro di questi centri a Pesaro. “Sono finalizzati alla creazione di armi batteriologiche”, tuona uno dei leader delle proteste. I cittadini, infatti, non vogliono avere dietro casa queste potenziali bombe, dopo quanto successo in Cina con il Covid. Il Science Park è seminascosto nella nebbia dei monti carsici. Qui si manipolano virus potenzialmente letali. Qui l’Italia non ha giurisdizione e secondo la convenzione delle Nazioni Unite il governo paga, ma nessun funzionario può entrare senza chiedere il permesso. Raffaella Regoli è riuscita a entrare, ed ecco che cosa ha scoperto. (Continua a leggere dopo la foto)
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Nel servizio si vede l’edificio dove vengono conservati i virus più letali: “È l’area più a rischio, esattamente come a Wuahn”, dice Raffaella regoli entrando nella struttura. “Qui si studiano i virus più pericolosi e anche i vaccini a mRna”. In questo polo di ricerca c’è uno dei laboratori biologici di livello P3. Draghi si è affrettato a rifinanziarlo per 10 milioni di euro l’anno. Qui è garantita l’immunità per quelli che ci lavorano, compresi i familiari. Niente tasse neppure sugli stipendi e pagamenti in dollari. La responsabile della comunicazione, relativamente ai finanziamenti, dice: “Questo di Trieste è finanziato dal Ministero degli Affari Esteri. Ma anche da finanziamenti privati internazionali”. (Continua a leggere dopo la foto)
Cosa sono i laboratori di livello P4
Poi una bomba: “C’è un progetto anche con Bill Gates e la moglie Melinda”. Raffaella Regoli poi spiega che grazie ai soldi del Pnrr il laboratorio di Trieste salirà di livello, fino a P4, come quello di Wuahn. Nella seconda parte del servizio, invece, la giornalista intervista uno dei massimi esperti di laboratori biologici, Joseph Tritto, il quale spiega: “L’ingerenza del mondo militare nei laboratori P4 è immediata. Funzionano anche come centri di ricerca di tipo difensivo e offensivo militare”. Sulla loro sicurezza Tritto dice: “In un ambiente densamente popolato è un rischio altissimo avere un laboratorio P4, poco controllabile”.
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