Era quasi giunto al traguardo, mancavano pochi metri. Ma non li ha potuti percorrere Ivan Hofer, il 28enne altoatesino colto da malore improvviso durante la alla Südtirol Ultrarace, tra lo shock e lo sgomento degli altri concorrenti. Si tratta di una gara di corsa impegnativa, un tracciato di 45 chilometri su un dislivello di 2.750 metri, ed è inutile sottolineare che per presentarsi assieme ad altri 500 corridori, a Bolzano, alla partenza di una tale competizione, il giovane runner di Sarentino – a nord di Bolzano – fosse in un buono stato di salute, né vantava problemi pregressi, come testimonia la famiglia. A nulla sono valsi gli sforzi dei soccorritori, precipitatisi immediatamente sul posto dopo che Ivan Hofer si è accasciato al suolo, all’improvviso, lungo l’alta via Hufeisentour nelle Alpi Sarentine. Il medico d’emergenza è stato allertato e trasportato in elicottero sul luogo della disgrazia, ma le manovre di rianimazione non hanno sortito nessun effetto. La premiazione della Südtirol Ultrarace in segno di rispetto per il defunto e i suoi familiari. (Continua a leggere dopo la foto)
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I continui malori tra gli atleti
La stessa organizzazione della Südtirol Ultrarace ha rilasciato un comunicato: “Siamo profondamente scossi da questo tragico avvenimento. Porgiamo le nostre più sentite condoglianze ai suoi cari”. La nota precisa che Ivan “è crollato in seguito a un collasso cardiaco”. Di recente abbiamo scritto di ben due decessi per malore improvviso durante una gara di nuoto irlandese, per stigmatizzare la giovane età e l’apparente salute della gran parte delle vittime di questi “malori improvvisi” che tante vite stanno stroncando a partire esattamente dalla primavera del 2021, come non ci stancheremo mai di ribadire, e nonostante la coincidenza temporale qualcuno afferma ancora che non vi sia “correlazione” tra le vaccinazioni a tappeto e questa vera epidemia di morti improvvise. Invece, come fa il Corriere della sera, si preferisce attribuire il collasso di Ivan Hofer al “caldo”, alla “umidità” o persino, e citiamo alla lettera, alla “levataccia per presentarsi ai nastri di partenza alle 6.30 del mattino”. Peraltro, questa pare essere una gara maledetta, giacché nel 2019 aveva infatti perso la vita la runner norvegese Silje Fismen, colpita da un fulmine durante un temporale che si era abbattuto sul tracciato. (Continua a leggere dopo la foto)
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Addio al noto violinista
Purtroppo, di altri malori dobbiamo ancora scrivere. Claudio Colmanet, 61enne violinista e direttore d’orchestra molto noto, è stato stroncato da un infarto che l’ha colto nel sonno nel pomeriggio di ieri nella sua casa di Caupo, in provincia di Belluno. È stata la moglie Flora a dare l’allarme, dopo che Colmanet si fosse svegliato, lamentando dolore al petto, ricadendo all’indietro nel letto un istante dopo. Inutili i tentativi di rianimarlo da parte del personale medico accorso con l’elicottero Falco 2 e un’ambulanza partita dall’ospedale di Feltre. Il violinista era di recente tornato da Brasile, dove da tempo si impegnava per valorizzare musica e canti dei bellunesi immigrati, tra fine Ottocento e primi del Novecento, nella provincia di Rio Grande. (Continua a leggere dopo la foto)
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Altre tragedie
Torniamo, ora, nel Trentino, più precisamente a Folgaria, dove la tragedia ha toccato una coppia lombarda in vacanza. Alla guida dell’auto dove si trovavano i due era il marito, 66enne. La donna, nonostante il terrore di averlo visto accasciarsi sul sedile, ha impugnato il volante e tirato il freno a mano impedendo che l’auto si schiantasse. Sul posto sono intervenuti i sanitari, immediatamente allertati, ma per l’uomo non c’è stato niente da fare. Un episodio simile, come si ricorderà è avvenuto pochi giorni fa, sempre in Trentino ma a Bolzano, ad opera di un bimbo-eroe di 7 anni. In quel caso, fortunatamente, il padre, che era alla guida, si è poi ripreso dal malore. Poi, a Gambettola, nei pressi di Forlì, un altro episodio: il 37enne Michele Brigidi è stato trovato morto in casa, ieri, alla vigilia dell’inizio del suo nuovo lavoro, presso una ditta di mangimi. Nel piccolo paese di diecimila abitanti, la famiglia Brigidi è molto conosciuta, in quanto il padre Giuliano è stato per oltre quarant’anni medico di famiglia. (Continua a leggere dopo la foto)
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La morte improvvisa di un neopapà
Spostiamoci, ora, nel Mezzogiorno. Anche qui un altro dramma: a Sarno, nel salernitano, un neopapà, il 37enne Alfredo D’Angelo, è deceduto prematuramente nella serata di sabato, poco prima della mezzanotte, per il solito “malore improvviso”. A dare l’allarme la moglie, inutili i soccorsi: il cuore di Alfredo D’Angelo aveva già cessato di battere.
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