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“Regole assurde”. Anche Bassetti costretto ad ammettere quello che sosteniamo da anni

Pubblicato il 09/12/2022 12:27

Mentre una parte del mondo della scienza invoca ancora restrizioni e lockdown, persino tra i virologi c’è chi si è reso conto dell’assurdità della situazione. Come Matteo Bassetti, uno dei volti più presenti sul piccolo schermo italiano durante la pandemia, arrivato oggi a puntare il dito contro le “regole assurde” ancora in vigore, retaggio di quei mesi: “Dobbiamo necessariamente cambiare le norme Covid, perchè in caso contrario gli ospedali rischiano il collasso da qui a Natale e questo non per la malattia respiratoria, ma per regole assurde che creano difficoltà ai Pronto Soccorso”. Per il direttore della clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, dunque, indietro non si può più tornare. (Continua a leggere dopo la foto)

Commentando l’evoluzione della pandemia ai microfoni dell’agenzia di stampa Agi, Bassetti ha spiegato: “Mi occupo di malattie infettive e non di Pronto Soccorso, ma credo che continuando così avremo dei problemi seri: negli ospedali abbiamo una situazione difficilissima che riguarda ad esempio l’esigenza di fare tamponi a tutti al Pronto Soccorso, dove già ci sono tanti problemi, anche dover creare due percorsi, il ’pulito’ per i negativi e lo ’sporco’ per i positivi al tampone per la ricerca del Sars-Cov2, crea una ulteriore difficoltà”. (Continua a leggere dopo la foto)

Secondo Bassetti il cambio di rotta è quanto mai urgente, visto che oggi il Covid fa molta meno paura rispetto al passato: “Bisogna cambiare: non possiamo avere lo stesso sistema del 2021 e del 2020. È necessario tare i tamponi in ospedale solo a chi ha sintomi e ha un’età elevata o determinate patologie”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Noi oggi abbiamo tantissima patologia respiratoria non Covid. Siamo anche bravi con la diagnostica – ha concluso Bassetti – nel 2019 arrivavano 100 polmoniti e non andavamo ad analizzarle tutte una ad una, ora sì. E molte sono dovute all’influenza o al pneumococco. Il Covid – come evidenzia il report Fiaso – anche se più presente per via dei tamponi, produce solo una parte di malattia clinica. Per il resto, anche nei ricoverati in ospedale, è solo una positività al tampone”.

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