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“Orrore”. Mense scolastiche, la scoperta choc dei Nas: ecco cosa fanno mangiare ai nostri figli

Pubblicato il 16/03/2023 12:22
prodotti mense scolastiche

Era una cosa che andava fatta da tempo e che, in realtà, dovrebbe avvenire regolarmente, con cadenze ravvicinate. Perché con la salute dei nostri figli non si scherza. Mentre impazza la polemica per i prodotti a base di farina di grillo e simili, i carabinieri del Nas hanno effettuato controlli a tappetto nelle mense scolastiche di tutta Italia. E quello che hanno scoperto è da brividi. Quali prodotti vengono usati? Cosa fanno mangiare ai nostri figli? Da nord a sud, i Nas hanno riscontrato l’impiego di pasta fresca scaduta e farine con termine di conservazione oltrepassato da un anno (ad esempio in un istituto paritario di Bergamo). E ancora: prodotti congelati al posto di quelli freschi, finto parmigiano dop, un bagno della palestra trasformato in deposito stoviglie in una scuola di Potenza e, persino, una “pasta e patate senza patate” somministrata agli alunni di un istituto della provincia di Caserta. Ma non è tutto. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come racconta Libero, nel corso di ulteriori controlli nelle mense scolastiche sono state accertate condizioni igieniche carenti, utilizzo di cibi scaduti e presenza di prodotti alimentari mal congelati. “I Nas di Treviso hanno sequestrato 40 chili di carne, ortofrutta e latte, in parte scaduti e in parte conservati in confezioni anonime”. Nella mensa di una scuola primaria della provincia di Pavia sono state constatate infiltrazioni d’acqua, presenza di muffe, pannelli del soffitto divelti. A Sassari la legale rappresentante di una cooperativa gerente la mensa di una scuola dell’infanzia è stata deferita per aver detenuto e somministrato agli alunni alimenti di qualità differente da quelli previsti dal contratto d’appalto del servizio. (Continua a leggere dopo la foto)
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A Napoli, invece, i Nas hanno sospeso l’attività di somministrazione e vendita di alimenti e bevande del punto ristoro di un liceo classico per “pessime condizioni igieniche“, sequestrando mezzo quintale di prodotti dolciari e generi alimentari. Lo stop immediato è arrivato anche per il centro cottura fornitore di una mensa scolastica a Bari. A Catania, nei controlli effettuati su una ditta che si era aggiudicata il servizio di mensa scolastica di un asilo sono stati sequestrati 17 chili di preparato alimentare privo di indicazione di provenienza. E non è stato raro trovare in altri prodotti alimentari delle mense scolastiche capelli. 1.058 le aziende analizzate operanti all’interno di mense scolastiche di ogni ordine e grado. E il risultato è stato uno choc. (Continua a leggere dopo la foto)

Manca persino l’indicazione degli allergenici

Conclude Libero spiegando che la maggioranza delle infrazioni ha riguardato le carenze strutturali e impiantistiche dei locali impiegati alla preparazione dei prodotti per le mense scolastiche, la mancata attuazione dell’autocontrollo, della tracciabilità e della presenza di allergeni, questi ultimi secondo i Nas sono “elementi fondamentali per prevenire possibili episodi di intossicazione e reazioni allergiche, ancor più significativi nelle fasce sensibili delle utenze scolastiche”.

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