Una doppia chiave di lettura che non è passata inosservata, quella fornita ai lettori da una certa stampa di sinistra. Prontissima a puntare il dito contro Giorgia Meloni in occasione della festa dell’Aeronautica militare, sottolineando invece con parole commosse quanto andato in scena il 25 aprile. Peccato che, in entrambe le occasioni, i protagonisti fossero li stessi: i bambini, scelti per colorare le rispettive manifestazioni con i loro sorrisi. Attraverso le pagine della Verità, Maurizio Belpietro non ha mancato di sottolineare le differenze. Martedì 28 marzo, il presidente del Consiglio partecipava all’evento organizzato per i cento anni nelle nostre forze armate in cielo. Con la stampa che, però, si era messa subito di traverso. (Continua a leggere dopo la foto)
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Le fotografie con tanti bambini intenti a sventolare bandiere italiane, infatti, erano subito state bollate come “rievocazioni del sabato fascista”, in un rapido fiorire di similitudini con le sfilate dei piccoli balilla ai tempi del Ventennio. In occasione del 25 aprile, invece, quegli stessi ragazzini non hanno più di colpo dato fastidio. Il motivo? Semplice. (Continua a leggere dopo la foto)

A cambiare improvvisamente le carte in tavola è stata la presenza di Sergio Mattarella, presidente della Repubblica. Accanto a lui, evidentemente, l’effetto sulla stampa è di colpo mutato. E così, come sottolineato da Belpietro, “l’aria di regime” era di colpo sparita, lasciando spazio a una evidentemente meno nostalgica, almeno agli occhi dei media. (Continua a leggere dopo la foto)

“Anche i bambini del 25, come quelli di un mese prima, sventolavano bandiere dell’Italia, ma in quell’occasione c’era la Meloni e, dunque, pur essendo ragazzini sovrapponibili a quelli della piazza di Boves, in provincia di Cuneo” ha sottolineato Belpietro. Per poi concludere: “Due pesi e due misure della libera stampa, che di libero ormai non ha nulla perché da anni incatenata a una faziosità senza pari”.
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