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“Eco-lockdown” per i bambini. La folle proposta sanitaria: “Torna l’incubo reclusione”

Pubblicato il 21/02/2024 22:39 - Aggiornato il 22/02/2024 00:04

C’è una “forte correlazione” tra l’inquinamento atmosferico e la ricorrenza di malattie respiratorie nei bambini. Non ne dubitiamo, eppure la proposta dell’“eco-lockdown”, come è stato prontamente ribattezzato, ci pare quantomeno bizzarra o surreale: è meglio parcheggiare i bambini davanti la Tv, o lasciare che si alienino sui social? Peraltro, sentire parlare di “forte correlazione” una classe medica che, in larga parte, continua a trincerarsi dietro una inverosimile “nessuna correlazione” quando si parla di malori improvvisi e danni collaterali già ci pare incoerente. E chi ha lanciato la proposta, come vedremo, è proprio uno di questi medici. Al di là di tutto ciò, sappiamo i danni psicologici che, non solo i ragazzi ma persino i bambini, hanno subito per via delle folli restrizioni patite durante i lockdown per il  Covid-19, privati della socialità e degli spazi aperti, fondamentali per una crescita sana. E lo spettro dei lockdown climatici, ora anche dell’“eco-lockdown”, spacciati per misure volte al nostro bene, si fa sempre più consistente: è come se stessero tastando il terreno. (Continua a leggere dopo la foto)
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Foto: Marcello Lanari

L’idea di Marcello Lanari

L’idea geniale è stata partorita dal professor Marcello Lanari, direttore del reparto di Pediatria dell’Ircss Policlinico Sant’Orsola di Bologna. Per la precisione, è lo stesso Lanari che ancora il 27 dicembre scorso diceva, come riportava la Repubblica: “Purtroppo la gente non vaccina i figli per il Covid, perché teme gli effetti collaterali, che sono minimi“. Tornando all’oggi, siamo preoccupati anche noi dell’emergenza inquinamento nella Pianura Padana, che naturalmente nessuno nega, ma Bologna non è Chernobyl nel 1986, e ci sono anche ampi spazi verdi: i bambini non giocano mica in mezzo alla strada, fra i tubi di scappamento delle macchine, o nei pressi di fabbriche e industrie, ma tant’è. Proseguiamo nella disamina della proposta. Per tutelare la salute dei più piccoli, nei giorni in cui si registrano livelli altissimi di inquinamento nell’area della Pianura Padana “con il superamento dei limiti di concentrazione di Pm10 e Pm2.5”, è consigliabile “tenere i bambini in ambienti chiusi nelle ore di massima circolazione di auto e altri mezzi”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Neppure al parco

E ancora, facendo leva sulla paura delle persone, secondo il medesimo schema che abbiamo imparato a conoscere: “In questo periodo sono sconsigliate le soste nei parchi e in aree molto frequentate”, come riporta Askanews. Neppure i parchi vanno bene? No, per Lanari no: “Il parco è un buon posto se non ha tanto traffico veicolare attorno però è difficile garantire questo”. Bontà sua, il professore dice che è possibile “eventualmente” arieggiare la casa, “ma solo nelle ore serali e notturne, anche se fa freddo”.

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