Vai al contenuto

“Inghiottiti dalla bollette, costretti a dire addio ai nostri ricordi più cari”: la storica pasticceria chiude dopo 92 anni

Pubblicato il 14/10/2022 10:40

Un’attività storica portata avanti per quasi un secolo, 92 anni per la precisione. Premiata dalla presenza costante di turisti che, di passaggio a Cortona in provincia di Arezzo, non potevano resistere alla tentazione di far tappa alla pasticceria Banchelli, che poteva vantare tra i proprio clienti anche il cantante Jovanotti. Ad abbattersi sui proprietari è stato però il caro bollette, che continua a mettere in grande difficoltà famiglie e imprenditori. E alla fine, purtroppo, non c’è stata alternativa, con le saracinesche che si sono abbassate per sempre. Una storia purtroppo simile a tante altre che vi stiamo raccontando in questi giorni sulle pagine del Paragone. (Continua a leggere dopo la foto)

Come raccontato dal Messaggero, la famiglia che gestisce la pasticceria dal 1930 e che dà il nome al locale nel centro storico della cittadina etrusca ha spiegato su Facebook di non poter più affrontare i costi di gestione anche per problemi personali. Una notizia che ha provocato molto dispiacere tra i cortonesi e tra tanti turisti, soprattutto stranieri. Tanti utenti hanno pubblicato, accorati, i propri ricordi legati allo storico locale, con tanto di foto. (Continua a leggere dopo la foto)

I titolari hanno stretto i denti durante il lungo periodo della pandemia, con incassi in pratica azzerati anche perché erano scomparsi i turisti. Poi i Banchelli speravano di ripartire al ritmo di prima, tanto che in primavera avevano pubblicato su Facebook un post per la ricerca di personale. La mazzata delle bollette, però, è stata troppo dura, accompagnata dal rincaro delle materie prime. La pasticceria era guidata da Giovanni Banchelli, discendente dell’omonimo fondatore, con il figlio Elias già avviato al mestiere. (Continua a leggere dopo la foto)

“È stato tutto per noi – hanno scritto i proprietari – non solo un luogo di lavoro ma anche la colazione con la brioche o il bombolone e il cappuccino, il pranzo con una pizzetta o un panino al tonno, la merenda con un gelato o il tè caldo con i biscotti, la colomba e il panettone, le spolette, le paste della domenica, le feste con il millefoglie dove mettere la candelina. È stato un luogo di incontro, di condivisione, dove fare due chiacchiere: un punto fermo nella nostra comunità. Purtroppo però le cose cambiano e anche se sofferta, adesso, è la cosa più giusta da fare. Grazie a chi c’è sempre stato, a chi ci ha dato fiducia nei suoi momenti importanti e ad ogni sguardo e sorriso che abbiamo visto. Oggi finisce una tradizione, ma ci portiamo dentro ogni ricordo”.

Ti potrebbe interessare anche: “In arrivo la sesta ondata”. Gli ipervaccinati di Israele lanciano l’allarme: e da noi c’è chi si sfrega già le mani

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure