Rimaniamo francamente basiti dinanzi alla stucchevole copertura mediatica, e all’enorme interesse, intorno a qualcosa che non esiste. Ebbene, la “Malattia X” non esiste, eppure non si fa che parlarne da giorni. Ce ne siamo occupati anche noi, da ultimo attraverso l’accorato intervento della giornalista Raffaella Regoli, che ha messo in luce enormi discrasie. Una su tutte: l’incredibile sicurezza e precisione che, al netto di ogni scaramanzia, quantifica la malattia che non esiste come “venti volte più mortale” del Covid-19. Come si può dire una cosa del genere su qualcosa che non esiste? Un semplice scenario ipotetico diviene realtà, se è oggetto di un martellante condizionamento. Ed ecco che subito è scesa in campo Ilaria Capua, con tutto il bagaglio di terrore tipico dei televirologi: la “futura” pandemia sarà contagiosa (parlano al futuro, neppure al condizionale) anche “per via respiratoria, gastrointestinale o sessuale”. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
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Cosa ha detto stavolta Ilaria Capua
A noi può sembrare una minaccia davvero risibile, eppure non va dimenticato che il 70% degli italiani si informa, o crede di farlo, essenzialmente attraverso la televisione. La “Malattia X” (“Disease X” in inglese), di cui si discute a Davos al World Economic Forum, su impulso dell’Organizzazione mondiale della sanità, è un ipotetico virus globale. “Ipotetico”, eppure, se colleghiamo i puntini e pensiamo al futuro Trattato pandemico – di cui la stessa Oms sta ultimando i dettagli prima di proporlo ali Stati e che le darebbe un potere enorme e globale – lo scenario si fa fosco, almeno secondo le dichiarazioni di Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e dei Masters of the Universe riuniti a Davos. Torniamo a Ilaria Capua: “Una nuova pandemia, mi dispiace dirlo, arriverà”, ha candidamente dichiarato durante la trasmissione L’Aria che tira su La7, l’emittente che, anche più della Rai, si è distinta per l’osservanza della ortodossia pandemico-vaccinale. L’origine della futura pandemia, la famigerata “Malattia X”? “La deforestazione”, ovvero l’invasione di spazi che dovrebbero rimanere segregati, nonché “i mercati di animali vivi”, ha detto. Analizziamo meglio tale delirante passaggio, citando alla lettera Ilaria Capua: “I virus che sono nel serbatoio animale sono sempre lì che bussano alle porte dell’homo sapiens. Ci sono una serie di fattori che favoriscono il passaggio del virus dall’animale all’uomo”, riprendiamo testualmente della Adnkronos. (Continua a leggere dopo la foto)
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Covid-19: il precedente
Ora, al netto delle deprecabili condizioni igieniche, l’ipotesi che il primo focolaio del Covid provenisse dal mercato degli animali di Wuhan è oramai in netto disuso, mentre è unanimemente riconosciuto che l’ultima pandemia sia stata frutto di un esperimento di laboratorio sfuggito al controllo umano. Infine, ci domandiamo: se costoro riescono a prevedere l’imponderabile, anziché parlare di vaccini (a Oxford dicono che, nel caso, sarebbero pronti in cento giorni. E la fase di sperimentazione?) sarebbe, forse, più corretto lavorare, piuttosto, sulla soluzione farmacologica e preventiva del problema.
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