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“Nanoparticelle nelle ovaie e nel midollo osseo”. L’intervento del prof. Frajese al Premio Montagnier (il VIDEO)

Pubblicato il 29/01/2023 12:48 - Aggiornato il 29/01/2023 15:01

Pensiero unico, propaganda e, soprattutto, “negazione totale della scienza”. Della vera scienza. Non ha usato mezzi termini, Giovanni Frajese – tra coloro che hanno ricevuto il Primo Premio Luc Montagnier – nell’illustrare il clima e le storture che per quasi tre anni hanno condizionato pesantemente le nostre vite. L’endocrinologo e professore associato all’università degli studi di Roma Foro italico, tra le pochissime voci che si sono levate dal coro unanime della categoria medica, è stato premiato da Gianluigi Paragone, leader di Italexit e ideatore dell’evento dedicato al premio Nobel oggi scomparso, colui che tra i primi smascherò l’inganno Covid. Vituperato e oltraggiato per le sue posizioni coraggiose, insultato da uno come Bassetti, Luc Montagnier oggi rivive nell’iniziativa a lui intitolata. Premiati anche Maurizio Belpietro, direttore de La Verità, l’oncologo Mariano Bizzarri, Stefano Puzzer, per aver difeso i diritti dei lavoratori portuali di Trieste, e l’associazione “Danni Collaterali”, rappresentata dall’avvocato Andrea Perillo. In questi tre anni “Il livello della follia non scientifica ha travalicato i limiti della decenza”, afferma Giovanni Frajese nel suo intervento, introdotto da Gianluigi Paragone, nella sala del Palazzo delle Stelline di Milano. Ce l’ha particolarmente con i propri colleghi, Frajese, anche con i luminari, i professori universitari che “non hanno analizzato la metodologia (non) scientifica” del cosiddetto vaccino. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
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Scriviamo cosiddetto perché, in realtà, come ha spiegato l’endocrinologo, “si tratta di terapie geniche sperimentali”. La stessa definizione di terapia genica approvata dall’EMA, l’Agenzia europea per il farmaco, si riferisce a lipidi con all’interno un acido nucleico Dna o Rna, precisamente ciò di cui stiamo parlando. Gli acidi Rna, dunque, si accumulano “nelle ovaie e nel midollo osseo“. Frajese parla di “modificazione dell’Rna con possibili modificazioni anche del Dna stesso”. Qualcosa che sarebbe stato impossibile fino a due anni fa. Fa specie, anzi è proprio sconvolgente, come ancora oggi taluni medici approvino e consiglino la vaccinazione anche in gravidanza, ha aggiunto. E di questo aspetto ci eravamo occupati anche noi nel nostro giornale, riprendendo gli esiti di una ricerca francese. “Reazioni avverse minimizzate e genotossicità ignorata”, ancora nelle parole del professor Frajese. (Continua a leggere dopo la foto)

Lo stesso Frajese, poi, smonta un’altra tesi dietro la quale si nasconde chi non abbia gli strumenti per rispondere, o non voglia farlo: è quella per cui l’iniezione, avvenendo sul deltoide, non investa “i microcapillari e il sistema linfatico”. Ciò può esser pur vero per gli altri vaccini, ma non certo per quelli “costituiti da nanoparticelle”.

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