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“Scoppia la rivolta”. L’ex Iena cambia partito e indovinate dove viene “arruolato”. Sì, proprio lì

Pubblicato il 29/01/2023 10:58 - Aggiornato il 29/01/2023 12:55

Ennesima fuga dal Movimento cinque stelle, direzione Partito democratico. Dino Giarrusso, che qualcuno ricorderà come ex Iena di Italia uno, e qualcun altro come ex deputato e oggi europarlamentare, ingrossa le fila della corrente di Stefano Bonaccini, il favorito alla guida dello stesso Pd che si appresta a svolgere il congresso. La scelta non è andata giù praticamente a nessuno, iscritti, militanti, dirigenti. Proprio ieri, durante la convention di due giorni tenuta da Stefano Bonaccini nell’ambito della sua candidatura a segretario nazionale del PD, Giarrusso (già fuoriuscito dal movimento in polemica con Conte) ha annunciato la sua adesione al partito. Si tratta dello stesso Giarrusso che affermava: “Non farò mai lo zerbino dei dem”; oggi, invece, annuncia il suo salto acrobatico con “grande gioia e orgoglio”. Qualcosa di simile si era già visto con Luigi Di Maio e la sua non proprio fortunata scissione. Intervistato dal Corriere della sera, lo stesso Giarrusso ha inteso precisare: “Nessuno può dirmi che salgo sul carro del vincitore, visto il momento di difficoltà del Pd. È normale chi mi attacchino, ma ho una mia forza, come tutti sanno, e sono sempre stato un elettore di centrosinistra prima di scegliere il M5S”. Ma la perplessità e lo scetticismo sono trasversali. Il sindaco di Firenze, l’ex renziano Nardella, ha subito dichiarato che “Se ci sono persone che vogliono salire sul carro del vincitore, come succede sempre, dopo che ci hanno attaccato per anni, noi siamo democratici e apriamo le porte ma manteniamo le nostre idee”, poi la stoccata: “Sono gli altri che cambiano, non noi”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Dal canto suo, già calatosi nella parte, Dino Giarrusso, nell’intervista al Corriere della sera già detta la linea. “Il Pd deve tornare a sedurre i cittadini, farli sognare, diventare di moda”. Su Twitter in molti esponenti, del Pd e non solo, mostrano il loro disincanto. Matteo Renzi per primo: Il Pd di Bonaccini nello stesso giorno cancella il JobsAct (si riferisce alle affermazioni di Bonaccini, critiche contro la riforma di Renzi, NdA) e accoglie l’ex grillino Giarrusso. Amici più di prima, ma la politica ci divide: siamo su due strade diverse, siamo altro, siamo altrove”. (Continua a leggere dopo la foto)

“E meno male che si doveva andare in cerca di elettori perduti”, ha invece cinguettato l’ex ministro Giuseppe Provenzano. Per Marianna Madia la critica riguarda “l’entrata trionfale” nel Pd, concessa a Giarrusso. Una utente di Twitter, presumibilmente una elettrice del Pd, si è invece presa la briga di rispolverare una vecchia dichiarazione dello stesso Dino Giarrusso, fortemente polemico verso il Pd. Sceglie la strada dell’ironia Massimilano Parenti: “lo avrà mandato la Schlein”.

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