Correlazione tra mortalità e vaccinazione, ora lo certifica una ricerca francese, al momento ignorata dall’informazione italiana. Non solo nel nostro Paese, il tasso di mortalità si è considerevolmente accresciuto in tutto il continente e, a certificare quanto in molti sostengono – già da tempo – ora uno studio francese mette nero su bianco, con argomentazioni scientifiche, uno stretto legame con le vaccinazioni contro il Covid. Dunque, mentre in Italia attendiamo una seria commissione d’inchiesta, i cugini d’oltralpe si sono portati avanti. L’analisi riguarda gli anni 2021 e 2022 ed è trasversale a tutte le fasce d’età; la si deve alle ricerche di Pierre Chaillot, scrittore, studioso di statistica e direttore del progetto Data Intelligence del Consiglio regionale dei Paesi della Loira. Egli ha avuto un’idea semplice, quantunque assai efficace: incrociare le evidenze di due banche dati, quelle reperibili sul sito web EuroMomo (European mortality monitoring activity) e i dati pubblici pubblicati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), e incrociare, a loro volta, i risultati con i dati sull’eccesso di mortalità dei neonati prematuri. Quest’ultimo, come vedremo, è forse il risultato più triste che si evince dall’analisi. Ne vien fuori un quadro davvero sconcertante. Per chi legge il francese e non solo, dato che i numeri sono intellegibili a ogni latitudine, l’articolo che ne dà conto è stato pubblicato da France Soir. I dati dell’ECDC forniscono informazioni sul numero di dosi di vaccino somministrate per ogni settimana negli anni 2020, 2021 e 2022. Si tratta di informazioni pubbliche cedute da ogni Paese europeo, mentre EuroMomo registra i picchi di mortalità nella intera Europa. Per condurre questa analisi, Pierre Chaillot ha utilizzato un software chiamato EMM, sviluppato all’uopo per visualizzare simultaneamente i decessi europei e le dosi iniettate per ogni settimana dell’anno – in ogni anno – della pandemia da Covid-19. (Continua a leggere dopo la foto)
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Potremmo riassumere in quattro punti nodali i risultati dello studio: anzitutto, e per tutte le fasce d’età, i grafici mostrano che un gran numero di dosi di vaccino sono state somministrate proprio durante il picco dei decessi in Europa; i due picchi di iniezioni nel 2021 e nel 2022 si possono sovrapporre ai contestuali picchi di mortalità, sempre per tutte le fasce d’età; parimenti, spostando i picchi delle iniezioni nel tempo, possono essere sistematicamente sovrapponibili ai picchi dei decessi; e poi, particolarmente doloroso è constatare che sussisterebbe una relazione tra le vaccinazioni delle donne incinte, sin dal maggio 2021 (con un picco nel luglio 2021), e, poche settimane dopo, la morte dei bambini nati prematuri, che rappresentano nella sola Francia i due terzi dei decessi tra zero e 14 anni! Altresì, da zero a 84 anni, negli anni 2021 e 2022, si riscontrano due picchi di iniezioni con un vaccino Covid-19 e due picchi di decessi post-vaccinazione nelle settimane o nei mesi immediatamente successivi. La coincidenza è particolarmente evidente nella fascia 15-44 anni. (Continua a leggere dopo la foto)
Come detto, queste banche dati sono pubbliche e ci chiediamo il perché, e forse conosciamo già la risposta, i governi europei non abbiano effettuato le stesse ricerche e con gli stessi metodi. Peraltro, un’altra analisi, elaborata da Hélène Banoune, conferma questi risultati; e vi è pure
una terza ricerca che fa luce sulle medesime conclusioni. Altro che “nessuna correlazione”.
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