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“Leccate di cu** come se…” Feltri asfalta Maggioni e su Fazio: “Ecco il vero segreto del suo successo”

Pubblicato il 18/05/2023 20:39 - Aggiornato il 21/05/2023 18:52

Per navigare bisogna seguire il vento, come ci insegnano i marinai, ed è così anche per navigare nel mare non sempre limpidissimo dell’informazione italiana. Ed ecco, dunque, che la Tv di Stato entra nel mirino di Vittorio Feltri che, con il consueto stile politicamente scorrettissimo, pur essendo consigliere regionale in Lombardia proprio con Fratelli d’Italia, ha stigmatizzato via Twitter il nuovo corso di Viale Mazzini: sempre più accondiscendente verso la premier. Corrosivo come uno dei suoi editoriali su Libero, Feltri non ha usato mezze misure per richiamare il Ventennnio, talmente sono agiografici i toni, in particolare del Tg1 diretto da Monica Maggioni. Il tutto condensato in 66 battute, spazi esclusi: “Il Tg1 stasera sembra un film Luce del ventennio. Leccate di culo come piovesse”. Il riferimento è alla copertura fornita dal telegiornale della rete ammiraglia all’incontro dello scorso 13 maggio tra il presidente del Consiglio e il leader ucraino, Volodymyr Zelensky. (Continua a leggere dopo la foto)
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Monica Maggioni, Meloni e Zelensky

La stessa Monica Maggioni, ancora nella serata del 13 maggio, congiuntamente all’eterno Bruno Vespa, ha poi intervistato lo stesso Zelensky. Nelle stesse ore in cui questi bocciava qualsivoglia proposta di mediazione con la Russia, pur se avanzata persino dal papa. Non si tratta dell’unica uscita di Vittorio Feltri sulla quale ci soffermiamo. Vediamo, ora, chi altri è il destinatario delle sue nuove stoccate. (Continua a leggere dopo la foto)
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feltri vetriolo maggioni fazio

Fabio Fazio, una “epurazione”?

Il “trasloco” di Fabio Fazio, dalla Rai a Discovery, fa ancora discutere e nel dibattito si è inserito proprio il giornalista bergamasco con il suo editoriale su Libero. Feltri, anzitutto, non vuol sentire parlare di “epurazione” nonostante “anni e anni di militanza professionale e politica” dello stesso Fazio. Poi, un passaggio davvero al vetriolo, quello per il quale sul nuovo canale, il Nove, il conduttore potrà “consolidare la propria abilità di leccare i potenti”. D’altronde, prosegue Vittorio Feltri: “Lo sanno anche i morti che quando cambia la musica a Roma, cambiano anche i suonatori. In pratica la destra applica le stesse regole che hanno consentito al Pd e soci di dominare sugli schermi del monopolio per lungo tempo”. Lungo il crinale, a Feltri noto, del sarcasmo più feroce, il giornalista bergamasco declina “la specialità del nostro eroe”, che è sempre stata “quella di invitare a Che tempo che fa i suoi amici e gli amici degli amici”, purché fossero “mancini nell’anima”, spesso per presentare le proprie fatiche letterarie. “Si è guardato bene di ospitare me vicino al suo scranno benché di libri ne abbia scritti circa dieci”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Perché? Perché “Non sono mai stato rosso neppure di vergogna. Non si stupisca quindi il celebre conduttore se adesso, avendo rotto le scatole da ubbidiente, Fazio fazioso sia stato scaricato”. Ecco, infine, che l’editoriale di Vittorio Feltri si conclude con “Senza rancore”.

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