Il duro lavoro del fratello Pietro, che non si è mai arreso, e di tanti giornalisti che hanno lavorato con lui, sta pagando. Forse finalmente si farà chiarezza su cosa sia successo a Emanuela Orlandi. Le indagini, infatti, sono state ufficialmente riaperte. Dopo il fascicolo aperto dal Vaticano lo scorso gennaio e la Commissione bicamerale messa in cantiere dal Parlamento, anche la Procura di Roma torna formalmente a indagare sul caso Orlandi. È una svolta storica. Il procuratore Francesco Lo Voi ha infatti deciso di affidare una nuova inchiesta sulla scomparsa della ragazza allora 15enne a un pubblico ministero esperto come Stefano Luciani. Ma cosa è successo? Perché anche la Procura di Roma ha riaperto il caso? Quali sono le novità? (Continua a leggere dopo la foto)
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Da indiscrezioni riportate dal Corriere, si è appreso che l’auspicio della magistratura italiana ora che le indagini sono state riaperte è di attivare una “piena collaborazione” (scambio di documenti, audizioni e altro) con il promotore di giustizia della Santa Sede, Alessandro Diddi, che nelle scorse settimane ha già sentito testimoni in tonaca oltre a Pietro Orlandi, il fratello della ragazza sparita il 22 giugno 1983. Ma, cosa fondamentale, è che Piazzale Clodio avrebbe già acquisito degli atti, messi a disposizione dalla Santa Sede. Questo vuol dire che in quei documenti c’è davvero qualcosa di molto rilevante se si è deciso di riaprire il caso. “È una cosa positiva”, ha commentato a caldo il fratello di Emanuela. (Continua a leggere dopo la foto)
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Dice ancora Pietro Orlandi sulle indagini riaperte: “È positivo che la procura di Roma abbia acquisito atti dal Vaticano, perché per la prima volta ci sarà una collaborazione, sempre negata in passato, tra Santa Sede e magistratura ordinaria”. Qualche giorno fa si era parlato molto della pista londinese: potrebbe trattarsi dell’ennesimo tentativo di depistaggio, ma non secondo Pietro Orlandi, che ha ribadito ancora una volta di avere validi motivi per credere che Emanuela sia passata per Londra. “Sono entrato in possesso di documenti in cui ci sono riscontri che mi dicono che quanto c’è scritto in quei fogli è vero”. Speriamo sia la volta buona per fare giustizia. (Continua a leggere dopo il video)
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Emanuela Orlandi, riaperte le indagini. È la pista londinese?
Sulla pista londinese ha detto Pietro Orlandi: “Alcune persone, in contatto con personalità della Chiesa Anglicana, mi hanno detto delle cose in relazione alla presenza di Emanuela a Londra. Ci sono delle relazioni tra personaggi di alto livello del Vaticano e le istituzioni inglesi. Ci sono delle cose che certamente devono essere approfondite, ma che mi fanno protendere, con alta percentuale, a credere che Emanuela sia stata portata a Londra”. Resta ancora valida anche la pista pedopornografica, con delle importanti rivelazioni emerse su una cassetta: ne avevamo parlato qui. Le indagini sono ora riaperte: si attende solo la verità.
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