Se la notizia della esercitazione militare aerea più imponente della storia ci ha, giustamente, inquietato non poco, apprendere gli ulteriori dettagli lascia ancora più interdetti sull’abisso verso il quale ci stiamo muovendo e rafforza il timore di una escalation del conflitto russo-ucraino, nel timore che si possa propagare in Europa. Con conseguenze incalcolabili ed esiziali. Di certo non tranquillizza il fine dichiarato: “Prepararsi a un eventuale conflitto in Europa”. L’esercitazione Air Defender 2023 della Nato è attualmente in corso nei cieli tedeschi ed europei, sotto la guida tedesca, coinvolgendo 250 aerei e quasi 10.000 soldati provenienti da 25 Paesi. Partita martedì, durerà ancora sino al prossimo 23 giugno. A rendere il tutto più sinistro, ’esercitazione simulerà uno scenario di operatività dell’articolo 5 del Patto Atlantico, vale a dire un attacco o tentativo di invasione da parte di un nemico a uno dei Paesi membri dell’Alleanza Atlantica, e la contestuale difesa collettiva dei Paesi dell’Alleanza. (Continua a leggere dopo la foto)
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Le forze in campo
Per avere contezza delle dimensioni dell’esercitazione, basta considerare le forze impegnate. Parliamo di 10.000 soldati statunitensi e circa 17.000 soldati aggiuntivi provenienti dalle nazioni Nato; venticinque Paesi, Italia compresa, che vi prendono parte, con la presenza di due aereonautiche militari esterne alla Nato, ovvero quelle di Giappone e Svezia; circa 220 velivoli militari tra i più moderni e letali. Occorre soffermarsi un attimo su questo punto. Infatti, 25 tipi differenti di aerei militari, provenienti da 24 paesi diversi, prenderanno parte all’esercitazione e, tra questi, gli Stealth F-35 di quinta generazione, che riescono a volare a duemila chilometri orari, ma soprattutto sono idonei all’attacco nucleare con le bombe B61-12. Il Pentagono ne ha inviati circa cento. E si tratta degli stessi velivoli, costruiti dalla Lockheed, acquistati dalla stessa Germania per sostituire i più obsoleti cacciabombardieri Tornado. I partecipanti si eserciteranno in operazioni aeree composite (COMAO) in aree di addestramento sopra la Germania e condurranno le missioni di andata e ritorno negli Stati baltici e in Romania. I Paesi coinvolti sono: Belgio, Bulgaria, Danimarca, Germania, Estonia, Finlandia, Francia, Italia, Giappone, Croazia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Romania, Svezia, Slovenia, Spagna, Repubblica Ceca, Turchia, Ungheria, Regno Unito e Stati Uniti. (Continua a leggere dopo la foto)
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Restrizioni temporanee dello spazio aereo
Centinaia di voli sui cieli europei dureranno di più per l’esercitazione degli aerei militari della Nato. In accordo con le stime di Eurocontrol, un’organizzazione che opera in supporto dell’aviazione europea, in questi giorni subiranno cambiamenti sui normali percorsi già tracciati almeno ottocento voli al giorno. Interessato è soprattutto lo spazio aereo tedesco, della Repubblica Ceca, di Romania, Polonia e Paesi Baltici. All’incirca trecento voli “si vedranno allungare la distanza di 110 chilometri, in media, qualcosa come 7 minuti in più di viaggio”. Sette minuti di ritardo, in fondo, non sono nulla. Quello che preoccupa è un tale e massiccio spiegamento di forze: Il governo tedesco, capofila di tutta l’operazione, ha messo a disposizione basi militari in quattro diverse zone del Paese, si legge su il Giornale: Schleswig-Holstein, Bassa Sassonia, Baviera e Renania Palatinato, ma gli aerei opereranno anche da sedi operative avanzate quali Čáslav, nella Repubblica Ceca, e altre in Estonia e in Lettonia, e le basi aeree in tutto il continente ospiteranno gli aerei partecipanti. (Continua a leggere dopo la foto)
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Le ragioni della esercitazione
L’operazione “era programmata da anni, ma la Russia, invadendo l’Ucraina, l’ha resa più urgente“. Così Amy Gutmann, ambasciatrice statunitense in Germania. Le fa eco il capo dell’aeronautica tedesca, il tenente generale Ingo Gerhartz: uno degli obiettivi principali dell’esercitazione è la protezione della Germania da eventuali attacchi provenienti dall’est, e “la Luftwaffe invierà un segnale altamente visibile e potente di credibile deterrenza nel dominio aereo”. L’esercitazione simulerà uno scenario di operatività dell’articolo 5 del Patto Atlantico, vale a dire un attacco o tentativo di invasione da parte di un nemico a uno dei Paesi membri dell’Alleanza Atlantica, e la contestuale difesa collettiva dei Paesi dell’Alleanza.
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