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Cancro e vaccini, l’accusa dell’oncologo Mariano Bizzarri. L’intervista

Pubblicato il 15/06/2023 18:37 - Aggiornato il 15/06/2023 18:38

“Ci avrei pensato non una, ma dieci volte prima di vaccinare un paziente oncologico”. Mariano Bizzarri è una fonte autorevolissima in merito, essendo uno dei più importanti oncologi europei, nonché docente di Biologia dei sistemi alla Sapienza di Roma, biofisico, alla guida del System Biology Group Laboratory. Ed è una delle poche voci mediche che, in epoca Covid, si sono levate dal coro del pensiero unico sanitario. Nel corso di un lungo articolo pubblicato da Il Giornale d’Italia, che riprende le dichiarazioni rilasciate all’agenzia di stampa Dire. Bizzarri è tornato sul ruolo nefasto che gioca nel nostro organismo l’oramai nota proteina Spike, capace di produrre processi autoimmunitari e di “fare danni”: il vaccino “non viene inattivato” dalla proteina Spike, come dichiarato da Big Pharma, e ciò è tanto più vero nelle categorie fragili dei pazienti oncologici e in quella dei bambini. Soprattutto Mariano Bizzarri ci tiene a precisare che non stiamo neppure parlando di un vaccino, ma di “una terapia genica”, poiché fornisce informazioni specifiche tramite mRNA, ed è appena il caso di citare lo stesso inventore della tecnologia mRNA, Robert Malone, che ne ha sconfessato l’uso per i vaccini antiCovid. Proprio perché considerato vaccino, non è stato necessario valutarne la cancerogenicità, “e ciò complica la valutazione di eventuali effetti collaterali”, ancora nelle logiche considerazioni dell’onocologo. (Continua a leggere dopo la foto)
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covid bizzarri pazienti oncologici

Gli effetti cancerogeni

L’aumento certificato di casi di tumore nel corso della pandemia, con circa 15mila casi nel solo 2022, fa presupporre probabili reazioni avverse – anche – in ambito tumorale. Il quadro è peraltro complicato dalla “latenza temporale” sufficiente e che va necessariamente considerata. In altre parole: “Può esserci il sentore di una slatentizzazione del cancro”. Già avevamo riportato gli studi su come la proteina Spike portasse alla esacerbazione di tumori già formati, con aumento di metastasi, e dunque alla recidiva del problema. Ecco un passaggio chiave delle argomentazioni di Bizzarri che merita di essere riportato per esteso: “Se sviluppo un vaccino mRNA che codifica per un singolo target, ovvero la proteina Spike, e il virus la modifica successivamente a causa di una mutazione – come è accaduto –, il vaccino farà produrre bersagli non più espressi dal virus, che non verrà, quindi, riconosciuto dagli anticorpi”. Come già anticipato, inoltre, il vaccino non viene inattivato ma continui a essere presente e attivo (in una percentuale probabilmente non inferiore al 10% della popolazione), farà sì che lo stimolo a produrre Spike e anticorpi continui per mesi (6-9 settimane), con effetti dannosi, incluso l’attivazione di processi autoimmunitari”. Va da sé che vaccinare tutti, senza distinzioni, sia stato un tragico errore e Mariano Bizzarri ricorda anche come egli avesse trovato una soluzione: un sensore per individuare il virus con analisi salivari al costo simbolico di 1 euro. Ebbene, “invece di apprezzare l’innovazione, mi hanno criticato adducendo come scusa il fatto che un test economico potesse dissuadere le persone dal sottoporsi alla vaccinazione. Incredibile!“, lamenta a buon diritto. (Continua a leggere dopo la foto)
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I rischi della immunizzazione di bambini e adolescenti

C’è poi un altro tema, delicatissimo anch’esso, che Bizzarri ha affrontato durante l’intervista, ovvero quello relativo alla vaccinazione dei bambini e dei più giovani: “Numerosi report scientifici hanno sottolineato che gli studi preventivi fatti, per esempio, sui bambini, fossero del tutto inadeguati”. Questa è solo la premessa: “Questo vaccino – ha spiegato ancora l’esperto – dà meno rischio agli anziani. Se dai una spinta al sistema immunitario di una persona anziana, più di tanto veloce non va. Ma sui ragazzi, dove il sistema immune funziona in genere perfettamente, una “spinta” può far sì che “il sistema vada fuori strada“. Ancora una volta emerge l’interferenza della proteina Spike prodotta dal vaccino, che agisce come la stessa proteina Spike del virus, in quanto interviene “sui meccanismi di coagulazione e sulla risposta immune”, determinando, “miocarditi e reazioni immunologiche”. Dunque, la correlazione con i “malori improvvisi”, anche di giovani e giovanissimi, su cui nessuno vuole indagare, appare già piuttosto evidente. La vaccinazione, infatti, induce una profonda compromissione nella trasmissione del segnale dell’interferone di tipo 1, ciò che spiegherebbe “la frequenza di miocarditi da vaccino segnalate tra i giovani”. Il tasso di mortalità del Covid al di sotto dei 70 anni è stato “paragonabile a quello dell’influenza“, dunque non vi era, in reltà, alcuna urgenza di effettuare le vaccinazioni. Poiché “chi è vaccinato può diffondere la malattia come chi non ha ricevuto il vaccino”, questa semplice evidenza “priva il Green Pass di qualsiasi razionalità scientifica”. (Continua a leggere dopo la foto)
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I protocolli sanitari

“Tachipirina e vigile attesa”: niente di più sbagliato. Le terapie, realmente efficaci, già esistevano: antibiotici, anti-infiammatori, clorochina, se fossero state utilizzate, avrebbero ridotto la mortalità del 90%. Peraltro, in merito e con un colpevolissimo ritardo, è stato confermato dallo stesso Giorgio Palù, presidente dell’Aifa. “Se avessimo curato con Aspirina, antinfiammatori e antibiotici – prosegue Bizzarri – avremmo ridotto la mortalità, senza aspettare che la malattia facesse il suo corso”, mentre l’iperventilazione forzata ha sortito l’effetto opposto, cagionando il collasso polmonare dei pazienti. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il cosiddetto vaccino anticancro

Qua sfociamo nel campo della “cartomanzia”, dice con una formula efficace Bizzari: invocare l’uso delle terapie geniche a base di mRNA per combattere il cancro, e prevederne la realizzazione già nel 2027. Non è sufficiente aver decodificato il genoma per trovare la soluzione alle malattie che affliggono l’umanità: occorrono sperimentazione, studi sugli animali e pazienza, non trucchi ingegneristici”. E ancora citiamo il professor Robert Malone, che aveva indicato il rischio dell’immunomodulazione e della rottura della tolleranza contro gli antigeni tumorali. E non è neppure corretto parlare di vaccini, ma di terapie geniche per curare una malattia già in corso. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il diritto all’oblio

Infine, a proposito delle recenti campagne di Istituzioni e associazioni sul cosiddetto diritto all’oblio, Mariano Bizzarri è netto: “Nella storia di una persona, anche i momenti clinici dolorosi nel tempo diventano memoria preziosa. Non vorrei dimenticare i momenti in cui ho sofferto e mi sono rialzato. Questa idea del diritto all’oblio porta a cancellare elementi identitari che concorrono a definire la storia della persona” 

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