Alcuni scienziati della California sono riusciti a creare embrioni umani sintetici utilizzando cellule staminali, attraverso un processo mai tentato prima e che non necessità né di ovuli né di sperma maschile. Una notizia che sembra uscita da un libro di fantascienza e che ha invece fatto realmente il giro del mondo, riportata dal Guardian e al centro di moltissimi discussioni e polemiche. Gli autori della scoperta hanno presentato i risultati sostenendo che, grazie a queste innovazioni, in futuro si potrà intervenire sui disturbi genetici e sulle cause biologiche di aborti ricorrenti. Ma l’esperimento ha suscitato non pochi problemi di natura etica e legale, viste le difficoltà della legge inglese di affrontare il tema di organismi cresciuti in laboratorio. (Continua a leggere dopo la foto)
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A illustrare il lavoro è stata la professoressa Magdalena Żernicka-Goetz dell’Università di Cambridge e del California Institute of Technology: “Possiamo creare modelli simili a embrioni umani riprogrammando le cellule staminali embrionali”. Al momento non ci sono prospettive per l’utilizzo degli embrioni sintetici, e sarebbe d’altronde illegali impiantarli nell’utero di una paziente. Il caso, però, ha avuto ampissimo risalto in tutto il mondo. (Continua a leggere dopo la foto)
Robin Lovell-Badge, capo della biologia delle cellule staminali e della genetica dello sviluppo presso il Francis Crick Institute di Londra, ha dichiarato: “L’idea è che se si modella davvero il normale sviluppo embrionale umano utilizzando le cellule staminali, sarà possibile ottenere un’enorme quantità di informazioni su come iniziamo lo sviluppo e cosa può andare storto, senza dover utilizzare embrioni precoci per la ricerca”. (Continua a leggere dopo la foto)
Un esperimento che conferma quanto rapidamente stia progredendo la scienza in questo settore, tanto che molti Stati hanno iniziato a porsi il problema di elaborare in fretta delle linee guida per indirizzare il lavoro sugli embrioni sintetici. Il tutto accompagnato dalle non poche perplessità di chi si chiede fino a dove questi esperimenti finiranno per spingersi nel giro di qualche anno.
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