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“Bill Gates è più potente degli Stati”. La denuncia del padre dell’mRNA: “Tecniche militari durante il Covid”

Pubblicato il 04/02/2024 11:37 - Aggiornato il 04/02/2024 15:31

Il Covid, Bill gates e le “tecniche militari”: parla Robert Malone – All’inizio, tanti anni fa, Bill Gates ci sembrava solo un geniale “nerd” con una fervida intuizione. Il tempo è passato, il ragazzo è cresciuto sino a diventare onnipotente, onnipresente e “più potente degli Stati”, capace di orientarne le scelte. È drastico il giudizio di Robert Malone, il medico e biochimico statunitense che ricordiamo essere l’inventore della biotecnologia a mRNA, nonché colui che ne ha sin dal 2020 sconsigliato e disconosciuto l’utilizzo per i cosiddetti vaccini. L’intervista pubblicata da La Verità affronta non solo la follia trascorsa della pandemia da Covid-19, con il corollario delle discriminazioni e delle restrizioni che conosciamo, ma anche gli aspetti più controversi della fase contingente e, come vedremo, la presenza di Bill Gates è una costante. Malone ha sempre sostenuto che la proteina Spike del vaccino circoli nell’organismo dei vaccinati – tecnicamente si parla di biodistribuzione – e non si fermi nei pressi del sito di inoculazione, ovvero la regione del deltoide, come invece ritenuto finora. Esattamente la stessa posizione del dottor Giovanni Frajese. (Continua a leggere dopo la foto)
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La guerra psicologica dei governi

Torniamo all’intervista In particolare, durante la pandemia con “un mix di malafede e incompetenza”, sono state adoperate “tecniche psicologiche di tipo militare” per influenzare i comportamenti pubblici; per condizionare le popolazioni come in una sorta di golpe globale. Gli Stati hanno mosso guerra contro “i propri stessi cittadini”, afferma Malone. D’altronde siamo tutti stati testimoni, e tantissime sono state le vittime del terrorismo mediatico, degli annunci catastrofisti, della psicosi indotta. Tutto studiato a tavolino, anche secondo Robert Malone. Il risultato? Lockdownn, chiusure e mascherine, distanziamento sociale e il fallimento di una infinità di piccole attività e di piccole e medie imprese, queste ultime, un tempo, l’ossatura economica del Paese. Così, si è anche prodotto quello che Malone ritiene il “trasferimento di ricchezza” a danno di piccoli commercianti e in favore dei grandi gruppi. Sicché nel nostro Paese la propaganda e la censura hanno permesso l’introduzione del Green pass, uno strumento del quale sin da subito abbiamo denunciato la portata nefasta nonché il crisma della incostituzionalità, che a sua volta ha ispirato le folli idee promosse dall’Onu e dall’Organizzazione mondiale della sanità circa i Passaporti digitali vaccinali: lo stesso Malone considera l’Identità digitale come una sorta di grimaldello “per l’adozione della valuta digitale”. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’Oms, Bill Gates e il conflitto d’interessi

Torniamo, ora, a Bill Gates e al suo mostruoso conflitto d’interessi. Abbiamo già scritto anche noi come il fondatore di Microsoft sia, attraverso la Bill&Melinda Gates Foundation, il maggiore “filantropo” dell’Oms, nel senso che ne è il maggiore finanziatore dopo gli Stati Uniti, e il primo tra i soggetti privati. Appena due mesi prima dello scoppio della presunta pandemia, infatti, Bill Gates investì 55 milioni di dollari in BionTech, che ha poi collaborato con Pfizer per la produzione del vaccino a mRNA. Al di là di tale significativa “coincidenza”, ancora Bill Gates, nel mentre investiva nelle biotecnologie che poi sarebbero state usate contro il Covid, finanziava anche l’“Evento 201” del 2019, una simulazione di pandemia, una esercitazione risalente al 18 ottobre 2019, tenutasi a New York. Come se l’imminente pandemia fosse già scritta in questa sorta di narrativa dominante che è parte integrante della sceneggiatura, per così dire. E allora il discorso cade sulle altre “profezie” catastrofiste. Come la Malattia X, che neppure esiste e già è l’oggetto di un rinnovato terrore, nonché materia di dibattiti al World economic forum di Davos. (Continua a leggere dopo la foto)

Robert Malone sul Trattato pandemico

Infine, circa l’assai controverso Trattato pandemico allo studio dell’Oms, Malone ricorda come la sovranità degli Stati e la libertà individuale verrebbero meno. l’Oms potrebbe “inventare emergenze” e imporre restrizioni e strumenti omologhi del famigerato Green pass ai tempi della pandemia da Covid. In particolare, l’articolo 18 degli emendamenti alla bozza di Trattato trasformerebbe lo strumento tipico dell’Oms, la Raccomandazione, in obbligo e imposizione: nel caso di scoppio di una nuova pandemia, infatti, sarebbe l’Organizzazione a poter decidere di chiudere tutte le attività con i lockdown, mentre l’articolo 26 recita testualmente: “Non è possibile avanzare riserve all’accordo pandemico dell’Oms”. 

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