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“Medici stranieri al posto di quelli italiani”. Continua lo scandalo a cui si aggiunge quello delle ambulanze

Pubblicato il 31/05/2023 17:59 - Aggiornato il 31/05/2023 18:14

Si rimane, in tutta franchezza, sbalorditi dinanzi non tanto allo stato della Sanità in Calabria, in fondo affatto dissimile da quello in cui versano anche altre regioni, con talune eccezioni, ma quello per cui si rimane interdetti è l’assoluta assenza di criterio logico nelle scelte del governatore, Roberto Occhiuto di Forza Italia, che è anche il Commissario alla Sanità. In una regione dove può accadere che si muoia per mancanza di ambulanze e di presidi di base nelle zone più impervie, è recente l’annuncio dell’arrivo di altri 126 medici. Da Cuba. Nulla da dire contro i professionisti cubani, però, come si ricorderà, già negli scorsi mesi per una bizzarra convenzione tra la Regione Calabria e il governo caraibico erano stati chiamati a prestare servizio cinquecento medici provenienti da Cuba che, oltre a mortificare la professionalità dei sanitari calabresi, costretti a girare il mondo per affermarsi, e sovente ad alti livelli, hanno naturalmente influito a livello economico sui disastrati bilanci sanitari (già oggetto di un Piano di rientro dalle cifre astronomiche) per i necessari corsi di lingua italiana di almeno tre settimane, per la formazione e – anche – l’alloggio. (Continua a leggere dopo la foto)
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Le precedenti assunzioni

Si aggiungeranno agli ultimi già arrivati in gennaio, 52 unità “oggi perfettamente inserite nella Sanità calabrese, apprezzati sia dai colleghi sia dai pazienti”, ha dichiarato Occhiuto, come riporta Adnkronos salute: un’esperienza positiva “che ha guidato la nostra decisione di chiedere di poter accogliere altri camici bianchi cubani disponibili a venire nella nostra regione”. Viene da chiedersi se Occhiuto ci viva davvero in Calabria. È vero, questo certo non lo neghiamo, che lo scorso anno mancavano all’appello 2.407 medici nella sola regione e che, poiché frattanto sono intervenuti 244 contratti a tempo indeterminato, e dunque ne servirebbero ancora 2.163, ma non sarebbe il caso di assumere medici calabresi o italiani in genere? Non è un discorso sciovinista o campanilistico. Ce lo domandiamo dal punto di vista puramente economico, se davvero convenga questo strano accordo calabrocubano. I “rinforzi” cubani sono per lo più specializzati in emergenza-urgenza, ma vi sono anche ortopedici e ginecologi. (Continua a leggere dopo la foto)
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calabria 126 medici cubani

Cosa faranno i medici cubani

“I curricula dei professionisti in arrivo – ancora nelle parole del presidente di Regione – sono stati già validati dalla Commissione regionale, appositamente costituita, guidata dal generale Antonio Battistini, che ha una lunga esperienza nella sanità militare”. Quelli arrivati in gennaio hanno già preso servizio a Locri, Polistena, Gioia Tauro e a Melito Porto Salvo. Spiace doverlo ricordare, ma si tratta precisamente della medesima zona del reggino in cui si è verificato l’episodio del decesso per mancanza di ambulanze, di cui abbiamo già scritto. Gli altri 126 in arrivo, invece, prenderanno servizio in altri territori, probabilmente nelle strutture di competenza delle province di Catanzaro, Vibo Valentia e Crotone. “Ci potrebbero essere rafforzamenti anche in provincia di Cosenza“. (Continua a leggere dopo la foto)
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calabria 126 medici cubani

Un milione di euro per “spiare” la sanità

Un’altra notizia bizzarra giunge ancora dalla Calabria, e investe sempre il comparto delicatissimo della Sanità: il bando per assumere 240 neolaureati per “spiare” la Sanità regionale. Di per sé non sarebbe neppure una cattiva idea, ma l’ineffabile Occhiuto ha pensato di investire un milione di euro per selezionare i neo-laureati che dovranno analizzare i mali del comparto sanitario e, segnatamente, “il grado di umanizzazione” dei servizi. L’altra stranezza è che “non è richiesta alcuna competenza”. Lo abbiamo già scritto che c’è da rimanere sbalorditi. Sul portale LaCnews24 leggiamo, dunque, che l’Asp di Cosenza, nella sua qualità di capofila, ha pubblicato il bando per la ricerca di 240 “rilevatori del grado di umanizzazione dei servizi sanitari”. Nessuna competenza specifica, si diceva: unico requisito richiesto è quello di non essersi laureati da più di cinque anni.

Un rapido calcolo

Chi verrà selezionato avrà un incarico della durata di due mesi e verrà retribuito con 125 euro lordi a giornata fino ad un massimo di 30 giornate. Un rapido calcolo e si apprende che ogni rilevatore guadagnerà 3.750 euro lordi per 30 giorni di lavoro. Ci piace citare la stessa LaCnews che, con mirabile sintesi, chiude il suo articolo augurandosi che non si verifichi un vecchio adagio: Mentre i dottori studiano, il malato muore.

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