Le inchieste di “Fuori dal coro” su come l’Aifa abbia nascosto i dati stanno facendo emergere sempre più nuovi dettagli. Altri elementi importantissimi li pubblicano su LaVerità Marianna Canè (giornalista del programma di Mario Giordano su Rete4) e Maddalena Loy. Da quanto si apprende in questo ultimo sulla, Aifa fu restia a fornire i dati sugli effetti avversi e sui decessi all’Oms e perfino al proprio ufficio stampa. Canè nel corso dell’ultima puntata del programma ha mostrato un primo documento, datato 2 gennaio 2021, cioè quando la campagna vaccinale era iniziata da appena una settimana. Scrivono i funzionari dell’Agenzia italiana del farmaco: “Ci è stata fatta una richiesta per sapere casi di anafilassi relativamente al vaccino Pfizer”. A fare la richiesta è proprio l’Oms, che chiede i dati su reazioni avverse gravi dopo le segnalazioni avvenute in Usa e Gran Bretagna. E cosa risponde l’Aifa? (Continua a leggere dopo la foto)
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La domanda infastidisce l’Aifa, che si interroga su quali informazioni dare e quali invece omettere: “Fateci sapere quale debba essere il tenore della risposta”, scrive un funzionario. E dopo uno scambio di pareri, la decisione è quella rilevata dall’inchiesta di Marianna Canè: “Potremmo citare solo un caso, senza dare troppi dettagli”. Questo è dunque il metodo, ed è bene che gli italiani lo sappiano. Altri documenti rendono ancora più evidente come ci sia stata la volontà di nascondere i dati, persino all’interno della stessa Agenzia. Denuncia Marianna Canè: “Il 16 febbraio 2021, una giornalista specializzata nel campo medico manda una serie di domande all’ufficio stampa dell’Aifa. Il tema principale sono i 13 decessi post vaccino che vengono riportati nel primo rapporto di sicurezza”. Cosa chiede? E cosa le rispondono? (Continua a leggere dopo il video)
Le verità nascoste dei vaccini #fuoridalcoro https://t.co/o6V6JBI0tB
— Marianna Canè (@CnMarianna) May 30, 2023
Come Aifa ha nascosto i dati al proprio ufficio stampa
La giornalista vuole sapere dall’Aifa “se sono stati eseguiti i necessari accertamenti per stabilire le cause esatte dei decessi”. A quel punto l’addetta dell’ufficio stampa chiede informazioni all’interno: “Ne approfittiamo per chiedervi quanti siano i referti disponibili rispetto a tutti i casi sottoposti ad autopsia”. Risultato? La donna che è ora al vertice dell’Agenzia, Anna Rosa Marra, va su tutte le furie, tanto da insultare persino la povera addetta stampa scrivendo: “Questa ragazza mi sa che non sta molto bene con la testa!!! Ovviamente nessuno le fornisca risposta, per favore”. Una frase che dice tutto. La regola è nascondere, nascondere, nascondere. Nessuno deve sapere nulla della verità.
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