Un mese dalle temperature particolarmente roventi, questo luglio 2023. Con picchi altissimi in alcune città italiane e il consiglio, rivolto da tempo dagli esperti ai cittadini, di prendersi cura di sé stessi ed evitare rischi inutili nelle ore più calde. Una “bolla di fuoco“, come l’hanno chiamata alcune testate, che ha scatenato la rabbia di alcuni paladini dell’ambiente, pronti a sottolineare ancora una volta in rete come il clima stia cambiando e le catastrofi siano sempre più prossime. Ma la situazione è davvero così anomala rispetto agli anni passati? Secondo Carlo Tarallo de La Verità, basterebbe in realtà spulciare le temperature per rendersi conto che no, qualcosa decisamente non torna. E che la bolla sembra in realtà più “una balla“. (Continua a leggere dopo la foto)
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Consultando il portale del meteo.it, il giornalista ha evidenziato come il 16 luglio la temperatura a Milano era di 29 gradi: “Il 30 luglio 2020 erano 30 gradi, così come il 26 luglio 2019, il 28 luglio 2013 e il 25 luglio 2006. Il 22 luglio 1995, pensate un po’, la temperatura media a Milano toccò i 31 gradi: altro che bolla di fuoco!”. La stessa analisi può essere estesa a tante altre città italiane. (Continua a leggere dopo la foto)
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“La bufala del caldo record”. Il giornalista accusa
I 28 gradi di Venezia, secondo Tarallo, sarebbero gli stessi del 2020 e del 2019, mentre nel 2010, per esempio, le temperature erano state ancora più calde. “Altra moda di questi giorni – ha sottolineato il giornalista sulle pagine della Verità – è parlare di temperatura della superficie terrestre, guarda caso più alta di quella registrata in maniera classica: pur di creare allarmismi, tutto fa brodo”. (Continua a leggere dopo la foto)
Durante l’ultima puntata di Agorà Estate su RaiTre, ecco che il conduttore Lorenzo Lo Basso ha parlato di “giornata più calda del secolo”, chiedendo poi conferma al capitano del servizio meteorologico dell’Aeronautica militare Stefania De Angelis. Che però si è limitato a parlare di “un’ondata di calore”, senza catastrofismi: “Ne abbiamo avute tante in passato”. Per qualche profeta della fine imminente, probabilmente, sarà stata una doccia fredda.