Le ultime consultazioni elettorali hanno confermato la dissoluzione totale del Movimento 5 Stelle, sostanzialmente è un partito che non esiste più nel Paese. Tradito ogni principio fondativo, che portò il M5S a essere la prima forza parlamentare, ora Conte si guarda intorno e trova solo il vuoto. Dopo essersi rimangiati tutto, e dopo aver fatto governi con chiunque, gli elettori hanno capito la presa in giro e hanno mollato. Le ultime posizioni assunte sulle misure sanitarie e sulla guerra, poi, hanno messo la pietra tombale sul rapporto di fiducia tra “cittadino” e eletto. Per non farsi mancare nulla, però, Conte e i suoi vogliono dare un ulteriore colpo di grazia e si preparano a lasciare in eredità al Paese un “Grande fratello fiscale” con sempre più poteri. Questo è infatti possibile proprio per via degli emendamenti voluti dal M5S. Come funziona? (Continua a leggere dopo la foto)
Come spiega Giorgia Pacione su La Verità, “ieri il testo della delega è stato licenziato dalla commissione Finanze alla Camera e l’appuntamento per la discussione in Aula è per il 20 giugno. Un testo che dunque vede come grande protagonista la tecnologia e il suo potenziamento in ambito fiscale. Gli emendamenti in questione, per la maggior parte hanno la firma del M5S e danno la possibilità all’Agenzia delle entrate di ottenere e usare tutti i dati (anche quelli non fiscali) presenti sulla fattura elettronica (ricordiamo che questo uso indiscriminato delle informazioni fu bloccato, in passato, dal Garante della privacy che impose solo l’uso dei dati fiscali), di introdurre l’intelligenza artificiale, nuova tecnologia, del pieno utilizzo dei dati che affluiscono al sistema informativo dell’anagrafe tributaria, il potenziamento dell’analisi del rischio e la possibilità di incrociare le banche dati a disposizione delle singole amministrazioni, per combattere l’evasione fiscale”. (Continua a leggere dopo la foto)
Fin qui qualcuno potrebbe anche essere d’accordo. Il tema dell’evasione fiscale è complesso. Il problema è che in questa situazione a finire sul lastrico e a rischiare di più non sono i grandi ricchi che stanno nei paradisi fiscali, ma i poveretti, artigiani o pensionati, che per via della folle gestione della pandemia e delle sue conseguenze stanno indietro coi pagamenti e non riescono a pagare tasse, tributi e mutui e si vedranno aggredito così anche quel briciolo di patrimonio privati. “Insomma, l’Amministrazione finanziaria avrà a disposizione tutte le informazioni che vuole per dare vita ad un vero e proprio grande fratello fiscale”. Ma le novità nella delega non finiscono qua… (Continua a leggere dopo la foto)
Infatti “è stata anche introdotta la razionalizzazione delle sanzioni amministrative, con l’obbiettivo di garantire la gradualità e la proporzionalità a seconda della violazione commessa. Inoltre, l’Agenzia delle entrate non potrà più chiedere ai contribuenti, documenti che sono già in possesso di amministrazioni pubbliche. Sulla delega si è poi trovato un punto di incontro sulla «mini flax tax» o «easy tax» che ha l’obiettivo di andare ad agevolare i lavoratori autonomi che superano i 65.000 euro di ricavi l’anno e sono costretti a rinunciare alla tassazione del 15%, presente nel regime di flat tax, per passare a quello ordinario Irpef”.
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