Anche in questo caso ci tocca dire: ve lo avevamo detto. Con ben due anni di ritardo, ora anche in Italia i grandi giornali iniziano a parlare della lampada capace di neutralizzare il Covid. Ed è particolare la questione, visto che si tratta di un’eccellenza italiana. Perché è stata ignorata per tutto questo tempo? Come si può vedere, noi ne parlammo già in questo articolo relativamente al rientro a scuola. Oggi, ne luglio del 2022, Repubblica lancia la notizia come se fosse una grande scoperta, e scrive: “Più che una sfida sembra un obiettivo raggiunto quello di Biovitae, brevetto di proprietà di Nextsense, società italiana con sede a Salerno. Testata dai laboratori militari dell’esercito italiano, tedesco e svedese, Biovitae è una lampada brevettata nel 2016 con l’obiettivo di contrastare le infezioni batteriche. ‘Un brevetto unico al mondo’, dice a Italian Tech il presidente della società, Mauro Pantaleo”. (Continua a leggere dopo la foto)
Le lampade di Biovitae vengono prodotte in Germania, a Eichstatt, vicino Monaco, in un ex stabilimento del produttore di lampadine tedesco Osram. La tecnologia, spiega Pantaleo, è stata sviluppata con il dipartimento scientifico militare, i Laboratori del Celio: “Una vera eccellenza italiana”, spiega, “forse non troppo nota ma è di fatto capofila dei network di sicurezza militare”. Biovitae pensa che la lampada possa farci vivere in ambienti microbiologicamente sani e sicuri, step necessario per far sì che gli effetti sociali della pandemia finiscano quanto prima. “Per arginare i virus – dice Pantaleo – non si può solo pensare a sanificare gli ambienti con agenti chimici. Facciamo male a noi stessi, perché i batteri sono parte fondamentale anche della nostra vita, e inquiniamo il pianeta”. (Continua a leggere dopo la foto)
L’alternativa sarebbe trovare un metodo per effettuare quella che chiama “la sanificazione continua”. Continua come la luce prodotta da una lampada. Una luce particolare, in realtà. “Gli inventori di questo brevetto, Rosario Valles e Carmelo Cantiere, hanno creato un dispositivo che sintetizza le frequenze dello spettro visivo in un picco di frequenza. Un po’ come se fosse la punta di una piramide, alla cui base c’è tutta la banda da 400 a 420 nanometri”, spiega Pantaleo. Valles è un medico, Cantiere un’ingegnere che da Oxford è tornato in Italia per creare l’azienda. In pratica, quella fascia di luce vicina ai raggi ultravioletti, ma non entra nello spettro dannoso per gli uomini. (Continua a leggere dopo la foto)
“Lo hanno testato tre diversi dipartimenti militari e l’università La Sapienza. Sulla sua efficacia (contro il Covid, ndr) non ci sono dubbi. È certificato che le nostre lampade creano un ambiente sano dal punto di vista biologico, ma che non crea danno al nostro sistema immunitario, che non potrebbe vivere in un ambiente sterile”. Ma allora perché soluzioni come quelle di Biovitae non sono applicate già su larga scala? “Davvero non lo so”, risponde Pantaleo. E noi qualche sospetto ce l’abbiamo…
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