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Telefonia mobile, arriva la mazzata. Aumenti nascosti e “senza scampo”. Ecco le compagnie interessate

Pubblicato il 03/04/2023 10:02 - Aggiornato il 11/04/2023 12:07

Prezzi del carburante che minacciano di schizzare da un momento all’altro verso l’alto. Rincari su tanti prodotti tra gli scaffali dei supermercati. Bollette di luce e gas più pesanti che mai. E ora, non bastasse, ecco materializzarsi un nuovo incubo per le famiglie italiane, già alle prese con mille problemi: alcuni operatori telefonici hanno deciso di inaugurare il 2023 nel peggiore dei modi possibili, incrementando i costi per i clienti. Altra novità che sta facendo discutere, come spiegato dalla Stampa, è inoltre la decisione da parte di alcuni gestiori di lanciare nuove tariffe indicizzate all’inflazione. Tradotto: in caso di aumento del caro vita, anche i prezzi sono destinati ad andare su. Non proprio un toccasana per il portafogli, per usare un eufemismo. Ecco, nel dettaglio, la portata della nuova stangata e su chi si abbatterà. (Continua a leggere dopo la foto)
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Telefono, quali compagnie alzano i prezzi (e perché)

L’ultima analisi effettuata dall’Osservatorio Tariffe di SosTariffe.it e Segugio.it ha fotografato i nuovi trend per il settore delle compagnie telefoniche: per quanto riguarda la telefonia mobile, i rialzi sono arrivati da Tim (2 euro in più al mese per alcuni clienti), WindTre (sempre 2 euro in più) e Poste Mobile (1 euro). Per la telefonia fissa, rimodulazioni sono state invece introdotte da Fastweb (fino a 5 euro in più), Tim (+2 euro) e Vodafone (1.99 euro). (Continua a leggere dopo la foto)
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L’analisi ha mostrato il già citato fenomeno delle “tariffe adeguate all’inflazione”. Al momento sono applicate soltanto da WindTre e Tim ma presto altre compagnie potrebbero seguire questa strada: un aggiornamento del canone mensile che segue l’evoluzione dell’inflazione. Con un problema non da poco per il cliente. L’incremento, infatti, non rappresenterebbe una rimodulazione tariffaria e non darebbe quindi, in attesa di eventuali interventi delle autorità di garanzia, diritto al recesso. (Continua a leggere dopo la foto)
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Nel dettaglio, Tim segue l’andamento dell’indice Ipca (Indice dei prezzi al Consumo Armonizzato per i Paesi Ue) mentre WindTre si affida a Foi (Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati). Il rincaro non pare roba di poco conto: stando a Segugio.it e SOSTariffe.it, in occasione del primo adeguamento si potrebbe arrivare anche ad aumenti di 18 euro, con punte di 35 annui.

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