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Stangata condominio! Il primo aprile è scattata la trappola. Ecco come “la politica” ci ha di nuovo impoverito

Pubblicato il 02/04/2023 14:07 - Aggiornato il 03/04/2023 10:06

È terminato appena ieri, primo aprile, il “Mercato tutelato” dell’energia, ora aziende e condomini sono obbligati a aderire al Mercato libero. Tutto ciò, come già abbiamo scritto in passato, comporterà pesanti ricadute per le famiglie italiane e per le aziende di tutte le dimensioni. Le decisioni politiche di taluni presentano il conto, e si tratta di un conto elevato, una vera stangata se consideriamo che sono circa 7 milioni gli italiani in regime di tutela, ovvero ben il 36% delle utenze domestiche. È un cambiamento, inoltre, che coinvolge in totale ben 4,1 milioni di imprese in Italia. L’effettiva liberalizzazione del mercato energetico fu sancita dal Decreto legislativo del 23 maggio del 2000, numero 164. La liberalizzazione in Italia fu introdotta dal governo D’Alema I, con l’emanazione del decreto Bersani. Inizialmente previsto per gennaio, il passaggio obbligatorio al Mercato libero era poi stato differito sino al termine, appunto, del primo aprile dal Decreto Aiuti quater, emanato dal governo Meloni il 18 novembre 2022. Nell’ottobre 2022, in vista del termine obbligatorio per il passaggio, Massimiliano Dona, presidente della Unione Nazionale dei Consumatori, aveva già lanciato l’allarme: “Secondo gli ultimi dati Istat disponibili, per la luce una famiglia passa dal +57,3 del Mercato tutelato al +135,9 del Mercato libero”. Oltre il doppio. Anche il Codacons è tornato sulle spese che lieviteranno, inevitabilmente. Finora alle attività con meno di 10 dipendenti era stato concesso di rimanere nel Mercato tutelato, ma oltre questa scadenza non sarà più possibile. Il passaggio obbligatorio al Mercato libero, ora, interesserà anche quelle aziende che fatturano meno di 2 milioni di euro, hanno meno 10 dipendenti e contratti di fornitura con meno di 15 KW di potenza disponibile; per i condomini, invece, saranno coinvolti ascensori, cancelli elettrici, illuminazione di scale, giardini, cantine e altre aree comuni. I condomini, difatti, sono stati equiparati alle microimprese con potenza impegnata inferiore ai 15 KW. Dunque il passaggio, considera la Codacons, poterà diffusi e ovvi rincari in bolletta, particolarmente per i condomini di medie e grandi dimensioni, quelli cioè dove il consumo di energia è più elevato: il solo utilizzo degli ascensori impatta per il 20% sulle spese di condominio. Infatti, se per i primi tre mesi le condizioni saranno quelle del mercato di tutela senza maggiorazioni, una volta terminato questo periodo, a chi non ha ancora trovato un operatore nel mercato libero verrà applicato un rincaro in bolletta che può andare dai 10 ai quasi 19 centesimi/smc. “Per questo è bene che gli amministratori che ancora non hanno individuato un fornitore sul mercato libero – consiglia l’associazione di consumatori, come leggiamo su La Stampa – confrontino al più presto tutte le offerte, in modo da trovare quella che garantisce il più alto risparmio sui costi energetici”. (Continua a leggere dopo la foto)
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passaggio mercato libero stangata

Sicché i condomini che non sono passati al mercato libero entro il primo aprile 2023 finiranno per pagare bollette più alte. Chi non si sia adeguato finisce in automatico nel meccanismo detto del “Servizio a tutela graduale”, predisposto da Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente). In sostanza, i fornitori sono disposti attraverso procedure concorsuali e ogni area territoriale sarà servita da un solo fornitore con le proprie tariffe. Già nelle scorse settimane, Confcommercio, in una nota ufficiale, aveva sottolineato che “il prezzo medio delle offerte nel libero mercato è cresciuto del 78% rispetto a un anno fa” e che “il mercato tutelato offre maggiori garanzie su prezzi”. (Continua a leggere dopo la foto)

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I prezzi sono validi fino al 30 settembre 2023. Si prevedono, in definitiva, rincari su rincari, che si sommano a quelli già concretizzatisi per via del conflitto russo-ucraino.

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