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Case green, 20mila, 50mila o 100mila euro? Tre fasce di costi di ristrutturazione. Ecco da cosa dipende

Pubblicato il 02/04/2023 16:17 - Aggiornato il 18/04/2023 15:07

Anche i fanatici del “Ce lo chiede (impone) l’Europa” dovranno mettere mano al portafoglio. L’assai controversa Direttiva comunitaria EPB (Energy Performance of Buildings Directive), che ha il fine di rendere entro il 2050 tutte le abitazioni europee a emissioni zero, si trasformerà, come abbiamo già scritto, in una ennesima stangata per i popoli europei soggetti al Leviatano tecno-burocratico di Bruxelles. Dai 20mila ai 100mila euro saranno necessari per le ristrutturazioni e l’efficientamento energetico delle “nostre” abitazioni. La scadenza più prossima è quella dell’anno 2030, allorché gli immobili europei dovranno aver acquisito, quantomeno, la classe energetica E. Ecco il punto: secondo il portale Ilovetrading, oltre il 70% dei 12 milioni di edifici totali del nostro Paese non è a norma. Sono circa 8 milioni (2 su 3) gli immobili che necessiterebbero delle ristrutturazioni. Ad esempio… (Continua a leggere dopo la foto)
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Ad esempio, per i condomini saltare alle classi energetiche successive costerà complessivi ben 600 mila euro. In buona sostanza, gli abitanti di un condominio con 20 appartamenti saranno costretti a spendere all’incirca 30 mila euro, secondo una simulazione delle spese. Anche il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha stimato che, per adeguare le abitazioni, ogni famiglia sarà costretta a impegnare una spesa media di 40mila euro per i necessari lavori di ristrutturazione. Per quanto riguarda i singoli appartamenti, invece, per migliorare la classe energetica sarà necessario utilizzare tra i 10 e i 20 mila euro. In periferia. Di contro, se l’appartamento su cui effettuare i lavori si trova in centro storico, le spese sono più alte e ammontano all’incirca a 50 mila euro. Per quel che concerne le strutture abitative unifamiliari – le villette, per intenderci – le spese, leggiamo ancora nel sito, potrebbero addirittura arrivare sino ai 110mila euro: per migliorare la classe energetica e fare un salto di tre classi, bisogna intervenire su porte, finestre e infissi. Le persone dovranno giocoforza indebitarsi, dunque, come per qualsivoglia decisione presa nelle stanze di Bruxelles, il tutto si trasformerà anche in un regalo alle banche. (Continua a leggere dopo la foto)
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Anche perché il rischio della svalutazione del valore di mercato di queste soluzioni abitative è pressoché una certezza. Oggi, a garanzia dei finanziamenti, le banche hanno in deposito delle ipoteche su valori che rischiano di essere molto più alti rispetto a quelli che si riscontreranno con la nuova direttiva. La conseguenza, come è facile intuire, sarà la svalutazione delle garanzie acquisite per la concessione dei mutui. Secondo i calcoli forniti nei giorni scorsi da La Stampa, gli immobili conosceranno una svalutazione nell’ordine del 40%. È appena il caso di ricordare che il recente report della Banca d’Italia sulla ricchezza delle famiglie italiane dimostra come gli immobili rappresentino quasi la metà della ricchezza lorda delle famiglie italiane. E come se tutto già non bastasse, la direttiva stabilisce che, a partire dal 2027, gli Stati vietino la vendita e l’affitto degli immobili di classe energetica inferiore a E; dal 2030 il limite interesserà la classe energetica D, sino a escludere, dal 2033, gli immobili delle classi inferiori alla C. Poiché all’incirca l’87% degli immobili italiani è di Classe energetica D, le conseguenze sono ovvie. Inoltre, anche per i costi dei singoli interventi di “edilizia libera”, parliamo di cifre cospicue: per isolare con una copertura orizzontale, (il “cappotto termico”) la spesa media può arrivare a 300 euro al metro quadrato; si va, poi, da 15 mila a 30 mila euro per le caldaie, mentre serramenti e infissi comportano una spesa di 780 euro a metro quadrato nelle aree climatiche più calde; in quelle con le temperature più rigide si arriva anche a 900 euro al metro quadrato. Assai più dispendioso dotarsi di un impianto fotovoltaico: il costo medio è di 2.400 euro per ogni kilowatt di potenza installata.

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