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“Mio figlio è morto per il vaccino”. La battaglia del padre di un Alpino: “Ecco la storia del mio Francesco”

Pubblicato il 17/06/2023 15:44
Andrea Rinaldelli figlio vaccino

Facciamo un salto indietro nel tempo per restare però ancorarti al presente. Torniamo al 2008, a Porto Potenza Picena, dove morì un ragazzo di 25 anni, stroncato da un linfoma di Hodgkin. Si chiamava Francesco Rinaldelli, e si era ammalato nel 2004, pochi mesi dopo essere stato arruolato nel corpo degli Alpini. Dopo una missione a Porto Marghera, gli venne diagnosticato il linfoma. L’Esercito lo congedò immediatamente, e per Francesco iniziò il calvario contro la malattia. Oggi, a distanza di tanti anni, il padre Andrea, che non si è mai arreso, racconta a Il Resto del Carlino la sua battaglia. Secondo lui, a scatenare il linfoma al figlio erano state le massicce vaccinazioni a cui era stato sottoposto il ragazzo al Car. E i risultati delle sue indagini sono sorprendenti. (Continua a leggere dopo la foto)
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Andrea Rinaldelli figlio vaccino

In questi anni, Andrea Rinaldelli ha collezionato dossier, perizie e interrogazioni parlamentari. La commissione parlamentare d’inchiesta, avviata sull’uranio impoverito, escluse le responsabilità delle anni nucleari usate in Kosovo. La conclusione, dunque, è stata che i vaccini potrebbero essere stati i veri responsabili delle malattie dei soldati italiani. “All’inizio pensavo che avesse respirato qualche sostanza tossica durante la sorveglianza a Porto Marghera – racconta il padre di Andrea a Il Resto del Carlino – Poi un giorno lui portò a casa il giornale il ‘Carlino’, e mi mostrò un articolo su Francesco Finessi, un altro alpino malato di linfoma, la cui madre accusava i vaccini. Mio figlio non voleva parlare di questa possibilità, era una delusione troppo forte. Ma quando è morto ho iniziato a informarmi”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il percorso giudiziario è iniziato partendo dalle cartelle vaccinali di Francesco, poi è stata chiesta una consulenza all’immunologo Massimo Montinari, che ha studiato gli effetti sull’organismo dei metalli, come mercurio e alluminio, contenuti nei vaccini. In base ai suoi studi, chi viene vaccinato è più esposto al rischio di linfomi e leucemie, se viene in contatto con elementi scatenanti: onde elettromagnetiche, uranio o sostanze inquinanti. Nel frattempo, alcune procure hanno iniziato a interessarsi al caso. Infine Andrea Rinaldelli ha presentato la richiesta di risarcimento per i danni da vaccino. La commissione parlamentare ha riconosciuto che l’uranio impoverito non c’entrava nulla con l’alta incidenza di tumori tra i soldati, e che non si poteva escludere una responsabilità dei vaccini”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Andrea Rinaldelli e la battaglia per il figlio morto per il vaccino

Poi è arrivato un documento importantissimo. Si tratta della relazione Signum, uno studio commissionato dai ministeri della Difesa e della Salute. Lo studio dimostra che con più di cinque vaccinazioni, certi soggetti particolarmente sensibili possono subire una ossidazione cellulare che può favorire le malattie oncogenetiche. Lo studio era stato secretato, ma un giornalista è riuscito ad averlo, e a quel punto è stato reso pubblico. La battaglia, però, per Andrea Rinaldelli non è finita. “Dopo quello che ho scoperto non posso trascurare gli aspetti civili di questa questione. Oggi tutti i bambini sono sottoposti a vaccinazioni obbligatorie, sulle quali c’è troppo poca consapevolezza”.

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