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“Modello vaccini permanente”. Il piano dell’Ue per trasformare l’emergenza in regola: cosa ci aspetta

Pubblicato il 05/04/2023 10:49 - Aggiornato il 06/04/2023 12:24

Un incontro intergovernativo durante il quale sarà negoziato il nuovo trattato pandemico internazionale dell’Oms, Organizzazione mondiale della sanità. E che sta facendo discutere sia per i contenuti sia per i partecipanti, molti provenienti dalla drammatica esperienza della gestione dell’emergenza Covid. Tra i volti protagonisti del meeting, in corso a Bruxelles, c’è per esempio Sandra Gallina, funzionaria europea incaricata di portare alla riunione l’approccio della cosiddetta “Global health strategy” tanto cara all’Unione. Una strategia che si propone di contrastare gli effetti di virus e cambiamenti climatici, ma che già in passato è stata più volte criticata per le troppe zone d’ombra. Quali? Per capirlo basta riavvolgere leggermente le lancette del tempo fino al 30 marzo 2023, quando Stella Kyriakides, commissario alla Salute europea, pronunciò un discorso di fronte alla Commissione Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare (Envi) del Parlamento Ue. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come riportato dalla Verità, la politica cipriota in quell’occasione parlò anche dell’intenzione di modificare i meccanismi regolatori, traendo “lezioni dalla pandemia”. Cos’ha imparato Bruxelles? “Bisogna adottare procedure di autorizzazione all’immissione in commercio più semplici e rapide, ciò che abbiamo fatto con i vaccini e le terapie anti-Covid 19. Il tutto dopo che Ursula von der Leyen aveva sbandierato nuove minacce in arrivo: agenti patogeni emergenti, antibiotico-resistenza, catastrofi nucleari. (Continua a leggere dopo la foto)

Quella che l’Ue sta invocando, in sostanza, è la trasformazione dell’eccezione in regola: uno stato di emergenza permanente, all’interno del quale le decisioni prese durante la pandemia potranno essere replicate con più facilità. E pazienza se, nel pieno dell’emergenza Covid, proprio le istituzioni europee hanno taciuto sugli effetti avversi dei vaccini e sui contratti stipulati per acquistarli, fornendo sgangherate valutazioni su rischi e benefici e invitando i governi ad adottare limitazioni ingiustificate a danno dei cittadini. (Continua a leggere dopo la foto)

Lo snellimento nelle procedure è parte di un progetto per rendere l’Europa “capofila nella produzione e distribuzione di vaccini contro le malattie infantili”. Passando per il sostegno a Gavi, maxi-organizzazione finanziata dalla fondazione di Bill Gates e che sponsorizza proprio i vaccini nel mondo. Ci sono le premesse, insomma, per rendere eterno il “modello vaccini”. Con il benestare, come sempre, di una parte della politica italiana, soprattutto quella sinistra sempre accondiscendente con l’Europa.

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