Quella che per molti era una semplice teoria cospirazionista degna di un film di Hollywood potrebbe in realtà rivelarsi una sconvolgente realtà. Su questo, almeno, sono al lavoro gli Stati Uniti, che hanno incaricato i servizi segreti di indagare sull’eventualità che il coronavirus possa essere stato creato e poi inavvertitamente liberato dal laboratorio cinese di Wuhan, città simbolo della pandemia. Secondo quando fatto trapelare dalla Casa Bianca, al momento gli esperti avrebbero già raccolto informazioni per fornire “una prova fotografica dei fatti”.
I risultati, una volta completati gli accertamenti, finiranno poi sulla scrivania di Donald Trump. E le conseguenze, a quel punto, potrebbero essere pesantissime per il mondo intero, qualora il presidente americano dovesse ritenere Pechino direttamente responsabile per la diffusione del contagio. Secondo Fox, al momento, l’ipotesi principale è quella di un incidente durante alcune sperimentazioni ad uso farmacologico. Non è esclusa, però, la pista dell’arma batteriologica.
Un annuncio che non fa che aumentare la tensione in un momento in cui in tanti puntano già il dito contro la Cina. L’India, per esempio, ha recentemente depositato presso l’ufficio dei diritti umani delle Nazioni Unite una richiesta di azioni legali nei confronti di Pechino, accusata di gravi crimini contro l’umanità. Accuse mosse già in passato dall’associazione Human Rights Watch.
Negli Stati Uniti sono già state avviate una serie di azioni legali a titolo di risarcimento danni per le gravi perdite causato dal presunto occultamento di informazioni chiave durante la prima fase della diffusione della pandemia da parte del governo cinese. Molte aziende vogliono che Pechino paghi per i gravi danni economici che stanno patendo in queste settimane. E i politici americani di entrambe le fazioni ormai puntano il dito contro la Cina.
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