Banche, due colossi del sistema creditizio tedesco continuano a mostrare un pessimo stato di salute, con le perdite che si fanno sempre più ingenti e il ricorso al taglio del personale diventato ormai una spiacevole costante. E con i titoli che continuano la discesa in picchiata, tanto per Deutsche Bank che per Commerzbank (questi ultimi valgono oggi 5 euro, il 7% in meno rispetto soltanto a due mesi fa).
Si era parlato anche di una possibile fusione tra le due banche, voce che aveva dato una piccola boccata di ossigeno a entrambe. Quando si è capito che l’operazione non avrebbe di fatto portato benefici a nessuno, il bluff è stato scoperto e le azioni sono tornate a inseguire trend negativi. Nelle scorse ore, Commerzbank ha annunciato che non raggiungerà gli obiettivi fissati per il 2019. Deutsche Bank aveva a sua volta ammesso tutti i suoi problemi parlando di una perdita tra luglio e settembre 2019 di 832 milioni di euro, dopo il rosso da oltre 3 miliardi del secondo trimestre.
Messe alle strette dalla feroce concorrenza delle “Sparkassen”, banche locali con obiettivi di remunerazione dei soci meno pressanti e quindi in grado di offrire condizioni iper competitive ai clienti, le due banche stanno cercando di risistemarsi. Deutsche Bank con un ritorno al passato, con meno rischi da attività di investimento e più proventi da attività bancarie tradizionali, Commerzbank a sua volta con un ridimensionamento e la focalizzazione sui prestiti alle aziende, specialmente medio piccole.
Incontro ai due colossi è però venuto il governo tedesco, che non ha fatto mancare aiutini sotto varie forme come lo sconto da 2 miliardi concesso a Deutsche Bank sui requisiti patrimoniali. I due istituti sono inoltre tra quelle che più beneficiano dal “tiering” da poco introdotto dalla Bce, vale a dire un sistema che evita l’applicazione di tassi negativi su parte delle riserve che le banche europee depositano presso la banca centrale. Nonostante i mercati le penalizzino, difficile quindi immaginare che le cose possano mettersi troppo male per le due banche. Grazie a Berlino e al suo peso politico in Europa.
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