L’Italia e la Cina sono alle prese con la lotta al coronavirus. Oltre al gravissimo e inestimabile danno umano, per le perdite che ci sono state, i due Paesi devo anche fare i conti con i danni economici. Ma qual è la differenza tra l’uno e l’altro Stato? Quanto influisce avere o meno una banca centrale? Thomas Fazi lo spiega molto bene su lantiplomatico.it mostrando due grafici, che qui riproponiamo anche noi. A sinistra si vede il tasso di interesse sui titoli a 10 anni della Cina da quando è scoppiata l’emergenza coronavirus nel Paese: come è normale che sia, di fronte a uno shock esogeno la banca centrale interviene sul mercato dei titoli pubblici per creare moneta a favore del governo e ridurre i tassi di interesse (che in ultima analisi sono sempre determinati dalla banca centrale).
A a destra, invece, possiamo vedere il tasso di interesse sui titoli a 10 anni dell’Italia da quando è scoppiata la crisi coronavirus nel paese: come si può notare, nell’eurozona succede l’esatto opposto di quello che accade nei paesi “normali”, nel senso che in tempo di crisi i tassi salgono invece di scendere, giacché si permette ai mercati di determinare i tassi di interesse. Una follia elevata a sistema.
La banca centrale cinese ha dichiarato che continuerà a garantire un’ampia liquidità attraverso tagli mirati del coefficiente di riserva obbligatoria (RRR) per le banche al momento opportuno e manterrà una politica monetaria prudente e flessibile a sostegno dell’economia. Nelle ultime settimane Pechino ha annunciato una serie di misure volte a rafforzare la fiducia degli investitori e aiutare a mantenere a galla le piccole imprese, in un quadro in cui l’epidemia di coronavirus danneggia gravemente l’attività economica.
Questo è il vantaggio (tra i tanti altri) di avere una propria banca centrale. Per quanto possibile, la banca centrale cercherà di ridurre l’impatto dell’epidemia in modo che gli obiettivi economici per quest’anno possano ancora essere centrati, ha dichiarato Liu Guoqiang, vice governatore della Banca popolare cinese (PBOC) nel corso di una conferenza stampa a Pechino. “Inietteremo ulteriormente liquidità a lungo termine attraverso molteplici operazioni di mercato aperto”, ha detto Liu, “e realizzeremo tagli mirati al RRR in tempo utile per le banche che soddisfano il requisito di erogare prestiti inclusivi e che servono le piccole imprese”.
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