Le classifiche Bloomberg sorridono alle banche italiane, che dopo un 2018 segnato da profitti alle stelle chiuderanno anche l’anno in corso alla grande, sfiorando i 10,5 miliardi di utili. Bilanci da lustrarsi gli occhi al netto, però, di tagli al personale continui, che hanno portato negli ultimi cinque anni all’uscita dall’organico di circa 30 mila dipendenti. Nessun licenziamento vero e proprio, visto che si è trattato di uscite volontarie, prepensionamenti e incentivi all’esonero. Ma la situazione è comunque grottesca, paradossale.
La crisi finanziaria è ormai alle spalle e i nostri istituti chiuderanno il 2019 superando i risultati del 2018, per molti i migliori di sempre, del 2,5%. Le stime Equita sono anche migliori di quelle Bloomberg, facendo segnare un +17,8% a quota 9,9 miliardi su un campione di nove banche che l’anno precedente aveva incassato 8,4 miliardi di utili. Un settore che sembra insomma piuttosto in salute, nonostante qualche nube all’orizzonte (le stime parlando di un 2020 decisamente meno florido). E dove, però, si continua a tagliare.
Unicredit ha infatti da poco annunciato un piano choc che prevede otto miliardi di euro di ritorno per gli azionisti a fronte di ottomila persone di troppo nel gruppo. Secondo Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, si tratta del prezzo da pagare dopo l’aumento di capitale da 13 miliardi. Ma, Unicredit a parte, il contenimento dei costi è una costante che accompagna ormai da tempo gli istituti, al netto degli utili. Si cercano nuove soluzioni, con il modello delle vecchia banca piena di sportelli e addetti ormai superato, nell’immaginario collettivo, e però ancora nessun rimpiazzo sicuro all’orizzonte, anche per gli scarsi investimenti fatti sul fronte tecnologico.
Un modello che a lungo andare potrà funzionare? Se lo chiede Repubblica, evidenziando come di utili le banche ne hanno fatti tanti, ma ai vertici della classifica ci sono Intesa e Unicredit che fanno circa 8 miliardi. Tutto il resto ha dimensioni ridotte, “forse troppo per resistere”. Una parte delle stime, inoltre, è legata ai ricavi in arrivo dal trading, che essendo legato ai mercati è però difficile da prevedere con esattezza. Altri analisti meno ottimisti sottolineano infine come, guardando al costo del capitale, la redditività complessiva del sistema bancario sia comunque troppo bassa e trovare mediazioni un’impresa quasi impossibile.
Ti potrebbe interessare anche: https://www.ilparagone.it/attualita/roma-corruzione-tartufi-arresti/