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Gabanelli fa… i conti in tasca al commissario Arcuri: “Così ha bruciato 65 milioni”

Pubblicato il 02/02/2021 12:32 - Aggiornato il 14/09/2023 09:27

Quasi 65 milioni di euro buttati letteralmente dalla finestra, in un momento che invece, vista la crisi economica devastante, vorrebbe i nostri politici impegnati a gestire al meglio le risorse a disposizione. Una logica che sfugge, però, a quel Domenico Arcuri che incarna alla perfezione i continui fallimenti dell’esecutivo giallorosso nella gestione dell’emergenza. Massacrato, nelle scorse ore, da Milena Gabanelli nel Dataroom andato in onda sul Tg La7 in collaborazione con il Corriere della Sera. I numeri evidenziati sono stati impietosi.

Gabanelli fa i conti in tasca al commissario Arcuri: "Così ha bruciato 65 milioni"

Dei 105 milioni di euro impiegati dal super commissario per l’acquisto di mascherine protettive FFP2 dalla Cina, 65 sono stati letteralmente bruciati. Oltre la metà. La fornitura, come evidenziato dalla Gabanelli, è avvenuta da parte della BYD, azienda automobilistica cinese che ha iniziato a produrre protezioni per il viso con l’inizio della pandemia, un po’ come fatto dalle nostre parti dalla Fiat. Arcuri ha firmato un contratto per un prezzo di 1,05 euro a singola mascherina lo scorso 11 settembre 2020, proprio nei giorni in cui la Regione Marche acquistava lo stesso identico prodotto da importatori italiani.

Gabanelli fa i conti in tasca al commissario Arcuri: "Così ha bruciato 65 milioni"

La fornitura delle Marche, per quanto molto inferiore (2 milioni di articoli contro 100 milioni acquistati da Arcuri), è stata strappata però a un prezzo molto più vantaggioso: 0,375 euro a pezzo. Calcolatrice alla mano, se il commissario dei commissari fosse riuscito a pagare la stessa cifra per ogni mascherina, avrebbe risparmiato ben 65 milioni di euro, non proprio qualche spiccio. A rendere il tutto più grottesco, la giustificazione dello stesso Arcuri, che ha imputato la spesa ai fondi strutturali europei per lo sviluppo e la coesione. Come reagirà la Commissione Europea di fronte a questa presa di posizione?

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Una tendenza, quella alla spesa inutile, che Arcuri ha rimarcato anche durante la gestione della campagna di vaccinazione. Nel mirino, per esempio, è finita la scelta del commissario di realizzare i famigerati padiglioni, dal costo di oltre 400 mila euro l’uno. Dovessero essere costruiti tutti i 1.200 previsti nel bando, si arriverebbe a una spesa complessiva di quasi mezzo miliardo. Visto il momento, viene spontaneo chiedersi se fosse davvero indispensabile.

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