La colpa è dei ristoranti. Basta chiudere i ristoranti e si risolvono tutti i problemi, il virus scomparirà per magia. A sentire Andrea Crisanti, e tanti altri esperti ben tenuti in considerazione dal ministro Speranza e dal governo, è proprio così. Il direttore di Microbiologia e virologia dell’università di Padova, ospite di “Otto e mezzo“, il programma di Lilli Gruber in onda su La7, ha fatto le sue considerazioni sulle riaperture e ha bocciato categoricamente la linea adottata dal Governo Draghi. E non sono nemmeno vere “riaperture”, figuriamoci cosa avrebbe detto se il governo avrebbe tolto il coprifuoco e riaperto davvero tutto. “È sbagliato il ritorno in zona gialla. E bisogna ancora tenere chiusi i ristoranti”, attacca Crisanti. (Continua a leggere dopo la foto)

Il Coprifuoco? “È chiaro – spiega Crisanti – che se si tiene quell’orario si diminuisce la probabilità che le persone si incontrino e che il virus si diffonda. È un piccolo contributo per combattere il virus, come il fatto di indossare le mascherine”. Poi l’attacco ai ristoratori, già vessati dal governo, senza ristori e con continue prese in giro: “Tantissimi ristoratori hanno fatto tanti sforzi per mettere tutto in sicurezza, il problema siamo noi che usiamo il ristorante per contagiarci, andando in diversi nuclei familiari a tavola…”, dice. Poi la stoccata. (Continua a leggere dopo la foto)

“In Sardegna in un ristorante si sono contagiate 40 persone. Ci sono tanti studi che dimostrano che nei ristoranti ci si contagia. Con i ristoranti chiusi diminuisce il contagio, è un dato di fatto. Lo stesso vale per le palestre”. Il futuro dell’Italia secondo Crisanti dunque qual è? “Se noi allentiamo le misure di restrizione il contagio è destinato necessariamente ad aumentare”. Tutto chiuso quindi, e tutti a casa. Ancora. (Continua a leggere dopo la foto)

Conclude il virologo: “La partita si gioca sul fatto che l’accelerazione delle vaccinazioni possa far ridurre i contagi. Corriamo un rischio gravissimo, con la trasmissione si generano nuove varianti e quando si vaccina è possibile che le varianti superino il vaccino. La variante indiana è una cosa che preoccupa molto, noi sequenziamo pochissimo e quindi se ci sono, sono già da altre parti. Non abbiamo chiara la situazione”, confessa. Infine, il mantra: Il vero problema non è riaprire, ma la sicurezza”.
Ti potrebbe interessare anche: Assembramento al bar, i carabinieri multano i poliziotti: siamo alla follia!