Il diffondersi della variante Omicron ha portato con sé una ventata di ottimismo, vista la minor pericolosità del virus e il conseguente crollo dei ricoveri in terapia intensiva, ma anche tanti interrogativi. Quelli legati, soprattutto, alla reale efficacia dei vaccini, messa in discussione dall’alta contagiosità di questa nuova forma del Covid e dall’alto caso di reinfezioni che sono state riscontrate in Italia. Persone, cioè, che dopo essersi contagiate una prima volta sono risultate poi nuovamente positive. Anche tra chi, e questo è il dato più emblematico, aveva nel frattempo ricevuto due o tre dosi di vaccino.
I dati forniti dall’Istituto Superiore della Sanità hanno evidenziato in queste ultime settimane una crescita di casi di reinfezione: con le precedenti forme del virus, i casi erano circa dell’1% del totale, una percentuale molto bassa. Ora, con l’avvento di Omicron, le statistiche Iss parlano di 264.634 episodi, pari al 3% del totale. E gli ultimi giorni hanno visto la percentuale salire addirittura al 3,2%, a conferma di una rapida ascesa. Non tutti i vaccinati, però, sembrano a rischio “reinfezione” allo stesso modo. A dirlo, ancora una volta, sono i numeri.
Per “reinfezione” si intende, nello specifico, tutti i casi di persone tornate positive entro 90 giorni dalla prima diagnosi. Secondo gli ultimi dati messi a disposizione dal Ministero della Salute, in Italia si sono vaccinate quasi 50 milioni di persone, ovvero l’84,16% della popolazione. Uno studio pubblicato sulla testata Nature ha però messo in evidenza come chi si è vaccinato con un farmaco in particolare sembra più a rischio di contrarre nuovamente la malattia rispetto agli altri.
Lo studio pubblicato è stato condotto tra la popolazione statunitense. I ricercatori hanno esaminato l’incidenza e la gravità delle infezioni Covid-19 (in funzione del tempo dalla vaccinazione (con doppia dose Pfizer o Moderna) in oltre 3,5 milioni di individui in tutti gli Stati Uniti. I risultati? Su una popolazione di oltre 3,5 milioni di individui completamente vaccinati, 8848 hanno avuto infezioni documentate da Covid-19. Di questi, 3090 (35%) aveva ricevuto le somministrazione del farmaco Moderna e il 65% Pfizer.
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