Se qualcuno gli avesse dato retta, la storia di questi ultimi tre anni e mezzo sarebbe stata molto diversa, e non ci troveremmo costretti a scrivere, con una allarmante cadenza, di danni collaterali e “malori improvvisi”. Nonostante fosse lo scopritore della biotecnologia a mRNA, il medico e biochimico Robert Malone ne ha sin da subito sconfessato l’utilizzo nei vaccini contro il Covid-19. “Non sono sicuri, né efficaci”: lo dice dal 2021 e lo ha ribadito nella intervista concessa al portale Byoblu (QUI il video completo del colloquio con Andrea Tomasi, che lo ha raggiunto a Washington). I giornalisti ormai non divulgano più le notizie ma solo “propaganda autorizzata”, afferma Malone. E ancora: “Complottista è un termine utilizzato per screditare le persone. Sfido chiunque ad elencarmi qualcosa che ho detto che poi non si è rivelato vero”. La ricerca peer reviewed del Global vaccine data network, pubblicata sulla rivista “Vaccine”, sostenuta dai Centers for disease control and prevention (Cdc) degli Stati Uniti, di cui ci siamo occupati anche noi, dà dunque avvio al ragionamento di Robert Malone. (Continua a leggere dopo la foto)
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I danni (acclarati) della proteina Spike
In merito al vaccino contro il Covid, egli ha sempre sostenuto che la proteina Spike del vaccino circoli nell’organismo dei vaccinati – tecnicamente si parla di biodistribuzione – e non si fermi nei pressi del sito di inoculazione, ovvero la regione del deltoide, come invece ritenuto finora. Questi cosiddetti vaccini, dunque, inducono la produzione da parte del corpo umano di una replica fedele della proteina Spike di SARS-CoV-2”, che consente al virus “di ancorarsi alle cellule umane tramite il suo recettore Enzima di conversione dell’angiotensina 2 (ACE2). Ma quando lo stesso ACE2 è “occupato” dal suo legame con il virus, non può più svolgere il suo ruolo antinfiammatorio essenziale. Ciò comporta effetti collaterali gravissimi, tra i quali trombosi, miocarditi, epatiti, disturbi neurologici e disturbi delle mestruazioni, per via della oramai famigerata proteina Spike, che anche quest’ultimo studio definisce “tossica” per l’organismo umano. (Continua a leggere dopo la foto)
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I vaccini e il rischio tumori
Nei pazienti affetti da Covid e vaccinati con la tecnologia mRNA, “i processi di immunoinfiammazione indotti da proteine virali, in particolare la proteina Spike” sono pertanto risultati assolutamente controproducenti, quando non esiziali. Inoltre: “una delle cause più comuni della miocardite è la riattivazione di virus a DNA latenti”. Infine, il vaccino mRNA anti Covid – anche – secondo il dottor Robert Malone è associato a “un aumento del rischio di tumori”, confermando l’allarme, in particolare, sui cosiddetti turbo-cancri.
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