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“Studiare? Non servirà più”. L’allarme del Premio Nobel: “Laureati, le AI vi spazzeranno via”. Quali saranno i lavori del futuro

Pubblicato il 08/04/2024 10:14

Per un ragazzo che oggi termina gli studi nelle scuole superiori, sta diventando sempre più difficile immaginare il proprio futuro. La società di domani, ed è un domani molto prossimo, sarà molto diversa da come eravamo abituati. Ma in pochi hanno compreso la portata di questo cambiamento. Ad affermarlo è il Professor Pissarides, premio Nobel per l’economia nel 2010 e attualmente docente alla London School of Economics. Lo studioso ha lanciato un allarme, avvisando gli studenti che a suo parere le facoltà scientifiche nel loro insieme, dette anche STEM, hanno poco futuro. E il motivo è l’avvento delle AI, soprattutto quelle sempre più performanti. Cioè le cosiddette AGI, che nel progetto degli sviluppatori acquisiranno capacità di ragionamento comparabili a quelle umane. Non stiamo parlando di un avvenire lontano: gli studi in questo campo sono già molto avanzati. (continua dopo la foto)

“Continueremo ad aver bisogno di laureati in scienze, tecnologia, ingegneria e matematica, ma in misura molto minore rispetto a quello che si crede”. Questa, in sintesi, l’affermazione del Premio Nobel greco. In un’intervista a Repubblica, il Professore ha spiegato che in diversi settori l’Intelligenza Artificale spazzerà via gli esseri umani e occuperà i posti di lavoro ambiti dai giovani che oggi si iscrivono a facoltà scientifiche. A questo proposito, è un segnale preoccupante la decisione di Google, per fare solo un esempio, di licenziare centinaia di dipendenti che saranno appunto sostituiti dalle AI. E non è il solo campo in cui si rischia una “sostituzione non umana” delle professioni. Basti pensare ai nuovi punti vendita della grande distribuzione completamente automatizzati e senza presenza di personale. O alle fabbriche che hanno iniziato a usare i “robot intelligenti” al posto degli operai. Ma allora cosa dovrebbero fare i ragazzi? “In futuro”, afferma Pissarides, “ci sarà bisogno di empatia e di soft e social skills”. (continua dopo la foto)

Il che, tradotto, significa che i lavori del domani saranno legati alla sfera sociale e alla capacità di interagire con il prossimo. I manager dovranno essere innanzitutto degli ottimi comunicatori. Saper coinvolgere i dipendenti, capire i problemi altrui e prevedere gli sviluppi dell’economia. Quindi non si parla di competenze tecniche, ma di capacità umane. Empatia e creatività: queste saranno le competenze più ricercate nel mondo di domani. Perché le AI con le loro competenze non potranno sostituire la creatività e il bisogno di socializzare che è parte dell’animo umano. Secondo il Premio Nobel, dunque, il futuro sarà caratterizzato dallo sviluppo dei lavori creativi: nella moda, nell’arte, nell’architettura, nell’intrattenimento. E visto che viviamo in una società in costante invecchiamento, anche l’assistenza sanitaria ai malati e i servizi per i clienti. Sarà meglio prenderne coscienza, perché il domani è gia qui, e dal “nuovo mondo” ci separa una porta sempre più sottile.

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