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“Senza pietà, è un calvario”. Cosa succede, ancora oggi, agli esentati dal vaccino: il loro dramma

Pubblicato il 15/06/2022 13:23

Simo in quel Paese e in quel momento storico in cui una persona, anche se esentata dal vaccino, viene comunque multata e vessata perché non inoculata. Il fenomeno è ancora vivo, purtroppo, solo che ora – quando dai vaccini stanno praticamente fuggendo tutti e aumentano gli studi che aprono più ombre che luci – le notizie vengono date ancora meno. “Io la sto vivendo come una grossa ingiustizia, anzi come una sorta di mobbing istituzionale – dice ad esempio Cesira Scalco, 65enne di Roma, al Fatto Quotidiano che ha raccontato la sua storia per puntare un faro su queste vicende –. Ma a questo punto se mi arriva lo stesso la multa oltre a denunciarlo, il ministero, lo cito anche per danni”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Il dicastero – attacca ancora Cesira – dovrebbe essere infatti a conoscenza di aver realizzato una piattaforma digitale, il sistema Ts, che contiene tutti i dati inseriti dai medici di famiglia e relativi ai cittadini esentati. Sarebbe bastato attingere a quella piattaforma. Invece…”. Quando arriva la comunicazione, comincia il calvario: perché il ministero impone di inviare all’azienda sanitaria di riferimento tutta la documentazione e poi di comunicare l’avvenuto invio all’Agenzia delle Entrate. “Solo che ci vuole anche la posta elettronica certificata, che io non ho, e così mi tornava tutto indietro – spiega Scalco –. E allora, ore al telefono con l’Asl Roma 1, per cercare di parlare con un funzionario dell’ufficio protocollo”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Una mattina in attesa, prima che mi dessero un altro indirizzo di posta elettronica. A quel punto ho scritto una email disperata, anche perché stavo malissimo, ero malata di Covid. Fortunatamente, essendo molto precisa, ho conservato tutta la documentazione che mi è stata rilasciata da quando ho ottenuto l’esenzione, per una malattia autoimmune, da un medico vaccinatore dell’ospedale San Camillo di Roma, lo scorso dicembre. Ma chi non l’ha conservata come fa?”. Potrebbe essere finita qui. Invece, ancora una volta, no. Perché spedita la certificazione, arriva lo scoglio del sito dell’Agenzia delle Entrate. Anche qui chiedono la pec. “E in ogni caso per una giornata intera, attraverso lo Spid, ho cercato di entrare nell’area riservata senza riuscirci – prosegue Scalco –. Alla fine ho trovato un indirizzo per le comunicazioni urgenti e ho utilizzato quello. Ma mi chiedo: qualcuno ha pensato alle persone molto anziane?”. (Continua a leggere dopo la foto)

Spiega Il Fatto: “Tutti gli italiani che per motivi di salute hanno ottenuto l’esenzione dal vaccino anti-Covid (sono oltre 100 mila), se di età superiore ai 50 anni hanno ricevuto comunque dal ministero della Salute la comunicazione di avvio del procedimento sanzionatorio per la violazione dell’obbligo vaccinale. Vale a dire la multa da 100 euro per inadempienza, come previsto dal decreto legge 44 del 2021. Solo che l’onere di ricordare al ministero come stanno le cose, con montagne di certificazioni da recuperare ed esibire, spetta a loro. E devono farlo velocemente, entro il termine perentorio di dieci giorni. Una corsa a ostacoli”. Nessuna paura, però: siamo in mano a Speranza e al suo vaccino magico.

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