Si continua a parlare, e giustamente, del caso della tragedia di Giovanna Pedretti e di Selvaggia Lucarelli e del suo compagno Lorenzo Biagiarelli. Siamo infatti arrivati a una sorta di paradosso per cui la “gogna social” ora sarebbe colpa della destra. Nella puntata di giovedì 18 gennaio di “Dritto e rovescio”, Su Rete4, ci pensa però Daniele Capezzone a rimettere le cose in ordine. “Stiamo parlando di una donna morta dopo una “bastardata”, attacca il direttore editoriale di Libero senza giri di parole. Il caso mediatico dell’ormai famosa recensione omofoba si ritorce contro la ristoratrice di Lodi quando Lorenzo Biagiarelli, cuoco e food blogger e compagno della Lucarelli, mette in dubbio la veridicità dei post. I due parlano di una operazione di marketing della donna, che finisce nuovamente al centro dell’attenzione. Poi il tragico epilogo. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Non farei mai un’accusa giuridica a Selvaggia Lucarelli, sia chiaro”, precisa Daniele Capezzone, “ma se questo grande infortunio morale fosse capitato a me, al mio amico Mario Sechi, a Paolo Del Debbio o ad Alessandro Sallusti e a Maurizio Belpietro, saremmo stati impiccati in piazza”, argomenta mettendo in evidenza la solita doppia morale della sinistra. Capezzone alza i toni: “E invece io leggo grandi articoli in cui si dice ‘povero Lorenzo Biagiarelli, come ha sofferto, voleva fare la rockstar e ha fatto solo Ballando con le stelle e fa solo il cuoco su Raiuno… Ci sarà un problema dei social, ma questa volta il problema si chiama Selvaggia e Lorenzo, non è che ora siccome loro hanno fatto una puttanata chiudiamo la libertà degli altri, è chiaro?”. (Continua a leggere dopo il video)
Quest'uomo merita la gloria imperitura. 👏👏👏👏#drittoerovescio #Capezzone #Lucarelli #Biagiarelli @Libero_official @Capezzone pic.twitter.com/sZUiFhhBNt
— Davide Scifo (@strange_days_82) January 19, 2024
Poi Capezzone rincara la dose, ricordando quando la Lucarelli aveva messo in dubbio la raccolta fondi per il ragazzo che aveva perso una gamba in Australia per il morso di uno squalo. “Ma come ti permetti di prendertela con una persona che sta in rianimazione, intubato, si sveglia dalla anestesia e apre il telefono e trova una tempesta di merda contro di lui orchestrata dalla Lucarelli? Oh ma siete pazzi?”, conclude Capezzone.
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