Gli italiani, come sottolineato da tanti recenti sondaggi, non ne possono più delle mascherine. Consapevoli di come le nuove varianti del Covid siano molto meno pericolose per la salute, con il numero dei ricoveri ai minimi, sognano il momento in cui potranno ripiegarle e infilarle in un cassetto dal quale non usciranno mai più, trasformandosi in cimelio di cui parlare, un giorno, ai nipotini. Una presa di posizione condivisa anche da tanti virologi, che da tempo si sbracciano per chiedere lo stop all’obbligo di indossare le protezioni per il viso. E che però continua a scontrarsi, all’interno del governo, con posizioni ben più intransigenti.
Sulle pagine di Repubblica, Michele Bocci ha messo a confronto le diverse opinioni degli esperti sul tema. Con il virologo Matteo Bassetti che ha tuonato: “Contesto la filosofia dell’obbligo, che ha indebolito quelli a cui serviva. La mascherina andava data ad anziani e fragili, l’ho sempre detto. Invece l’hanno voluta per scuole, ristoranti, discoteche”. Su posizioni simili Carlo La Vecchia, ordinario di Epidemiologia alla Statale di Milano: “Le mascherine, anche per come vengono usate, non possono molto contro le nuove sottovarianti. Si dovrebbe fare come in ospedale, dove si cambiano più spesso, minimo ogni giorno. Ma non avviene quasi mai”.
C’è chi, però, la pensa in maniera diametralmente opposta. Per Massimo Ciccozzi, epidemiologo del Campus biomedico di Roma, “l’obbligo di mascherina andava lasciato ancora un po’. Qualche caso ce lo saremmo risparmiato, l’onda di nuovi contagi ci sarebbe stata lo stesso ma sarebbe stata meno pesante”. Resta fermamente convinto della necessità di insistere ancora con le protezioni per il viso Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza. Parole, le sue, che lasciano pensare a un futuro ritorno all’obbligo per gli italiani.
“Con le misure restrittive non ci sarebbe stata la nuova ondata di Omicron 5 – ha spiegato a Repubblica Ricciardi – ed era prevedibile, io già a marzo dicevo che ci saremmo trovati in questa situazione”. Cosa ci aspetta, allora, nei prossimi mesi? “Ad ottobre non andrà meglio. Abbiamo capito che l’immunità non è duratura, ci si può reinfettare e se questo accade più volte si rischia maggiormente il long Covid. Avremo altre ondate e dovremo contrastarle con il vaccino, che mantiene la malattia in forma attenuata”. Della serie: cari italiani, siete avvisati.
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