Ufficialmente “niente è cambiato”, Forza Italia andrà avanti come ha sempre fatto, senza stravolgimenti o drastiche inversioni di rotta. Nonostante le rassicurazioni dei dirigenti, però, è evidente che la morte di Silvio Berlusconi abbia lasciato un vuoto incolmabile, talmente grande da mettere a serio rischio la stessa sopravvivenza del partito. Un rischio, questo, del quale gli azzurri sono ben al corrente. In queste ore frenetiche, gli esponenti di punta della formazione fondata dal Cavaliere hanno così iniziato a muoversi freneticamente, alla ricerca della miglior soluzione possibile, almeno nel breve periodo. Il pericolo, come ammesso dall’ex ministro Claudio Scajola, è “il fuggi fuggi”. Con Lega e Fratelli d’Italia pronti a tendere la mano e Matteo Renzi, dall’altra parte dello scacchiere politico, che osserva con grande attenzione. (Continua a leggere dopo la foto)
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A traghettare il partito nel momento più buio verso le Europee del 2024 sarà Antonio Tajani, come già sottolineato da tutti. Ma c’è un nome che, nelle ultime ore, sembra essersi ritagliato uno spazio molto, molto ampio: quello di Marta Fascina. Come spiegato da Carlo Tarallo sulle pagine della Verità, finché la famiglia Berlusconi continuerà a considerarla come una di loro, l’ultima esponente del cerchio magico di Silvio dirà la sua anche sul partito. E avrà un bel peso specifico. (Continua a leggere dopo la foto)
C’è però un’ulteriore ipotesi a tenere banco tra i forzisti, impegnati in queste ore in mille ragionamenti. Per tenere in alto il partito, in un passaggio così delicato, servirebbe “un altro Berlusconi”. Chi? Bella domanda, visto che i figli non sembrano interessati a una discesa in campo sulle orme paterne e avranno, oltretutto, compiti importanti da gestire nelle aziende di famiglia. Ma il capogruppo alla Camera Paolo Barelli ha detto la sua, facendo un nome preciso. (Continua a leggere dopo la foto)
“Non so se Marina Berlusconi si esporrà per il partito” ha detto Barelli. Lasciando intendere che qualcosa, sotto sotto, potrebbe esserci davvero. I dirigenti, insomma, invocano la figlia di Silvio come possibile salvatrice della patria. L’alternativa, tra congressi e assemblee già all’orizzonte, sembra essere molto più pericolante.
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