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“4 milioni di italiani vittime di truffe”. Energia, ecco i raggiri più comuni e come difendersi: leggete bene

Pubblicato il 17/05/2023 09:03 - Aggiornato il 17/05/2023 21:59

Una data da segnare in rosso sul calendario, quella di gennaio 2024, quando terminerà il mercato tutelato dell’energia sia per la luce che per il gas. Di conseguenza, milioni di italiani dovranno trovarsi un operatore sul mercato libero. In tanti hanno già iniziato a muoversi ma, purtroppo, anche i truffatori hanno subito fiutato l’occasione: con le famiglie alla ricerca dell’offerta migliore, il numero di vittime dei malintenzionati è rapidamente schizzato verso l’alto: secondo una ricerca mUp Research e Norstat, nel corso dell’ultimo anno 4 milioni di italiani sono stati vittima di un raggiro, numeri in crescita del 28% rispetto alla precedente rilevazioni. Una situazione talmente grave da spingere l’associazione Consumerismo No Profit a lanciare una campagna dall’eloquente nome “Stop alle truffe“. Meglio, allora, fare chiarezza sui tentativi di raggiro più diffusi e su come difendersi per evitare guai. (Continua a leggere dopo la foto)
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truffe energia come difendersi

Secondo l’indagine appena citata, riportata da Repubblica, i modi più diffusi per “agganciare” i clienti sono due: il telefono e il porta a porta. La strategia in assoluto più utilizzata resta quella del finto call center (nel 53% dei casi) ma sono in aumento rispetto al 2022 anche e-mail e falsi siti web, che danno un’aria più seriosa ai truffatori. Ecco, allora, cosa fare per tutelarsi dai malintenzionati. (Continua a leggere dopo la foto)
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Energia, boom di truffe: come difendersi

Come detto, una delle truffe più diffuse vede dei finti impiegati di fornitori nazionali telefonare, a volte anche in orari inconsueti. In questo caso, attenzione ai toni: sempre insistenti e pronti a dipingere scenari apocalittici (“rischia di farsi staccare la corrente”). Tutto falso, considerando che nel peggiore dei casi, chi non sceglie operatore di mercato libero finisce nel regime a tutele graduali di Arera. Attenzione anche a non fornire mai dati di carte di credito o conti correnti: nessuna vera compagnia di elettricità o energia ve li chiederà mai. (Continua a leggere dopo la foto)
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Via mail, i metodi più diffusi sono due: i “rimborsi” ottenibili a seguito della comunicazione di dati personali (iban, numero di carta di credito) oppure degli insoluti a vostro carico su bollette di anni passati da regolarizzare. Bene controllare sempre l’indirizzo del mittente e telefonare al numero della scoietà fornitrice prima di procedere a qualsiasi pagamento o comunicazione di dati sensibili. In caso di visita porta a porta, infine, spesso un finto agente vi chiederà di revisionare le ultime bollette o controllare il contatore: per sicurezza chiedete sempre che vi venga mostrato il tesserino dal tecnico e, prima di aprirgli la porta, telefonate alla compagnia per chiedere conferma del controllo.

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