Lo scontro intorno al superbonus 110% ha animato il palinsesto de La7. Abbiamo già scritto dello scambio al vetriolo tra Vittorio Feltri e la deputata grillina Maiorino a L’aria che tira. Nel pomeriggio, invece, Tagadà, un altro dei numerosi programmi di approfondimento politico della rete di Urbano Cairo, ha visto l’acceso diverbio tra Chiara Appendino, ex sindaco di Torino e oggi deputato, e Roberto Pella, esponente di Forza Italia. “Falso e gravissimo che un presidente del Consiglio ripeta a pappagallo un errore contabile e di ragionamento – ha dichiarato la Appendino – a sua volta fatto dal ministro Giorgetti”, riferendosi ai duemila euro venuti meno per ogni cittadino italiano di cui hanno parlato il premier Giorgia Meloni e il ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti (per il Movimento cinque stelle, invece, sarebbero appena 88). In sostanza, “Abbiamo sentito menzogne per 72 ore”. Qui interviene Roberto Pella: “Stai dicendo cose non vere. Non ne sai niente”. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
>>> “Ma questa qui è ubriaca”. L’aria che tira, scintille tra Feltri e la deputata grillina (il VIDEO)
E ancora, di fronte alle recriminazioni per il cambio di passo di Forza Italia sul provvedimento: “Noi siamo per quella misura, ma siamo per il contenimento dei costi. Mi fa specie sentire Appendino che dei conti economici dello Stato non ne sa nulla. Siamo a carnevale e si possono dire bugie. Io sono in commissione di bilancio”. Dunque, le chiede: “Posso saperne più di te?”. La cessione del credito, come è noto, è stata smantellata e, per l’ex sindaco di Torino, l’urgenza sarebbe, piuttosto, “sbloccare i crediti e lavorare nel rendere i bonus strutturali”. Ma come conciliare i dati dell’Enea citati da Appendino con la cifra di duemila euro di cui hanno parlato Meloni e Giorgetti. Il calcolo è semplice e ce lo fornisce Valentina Bertoli su Il Tempo. (Continua a leggere dopo la foto)

Sommando i 72 miliardi di superbonus, i 19 per il bonus facciate e gli altri 28,9 dei restanti incentivi, il totale è di circa 120 miliardi, “che, divisi per il numero degli italiani, restituisce la cifra di cui parlava il presidente del Consiglio”, si legge sul quotidiano romano. Al contrario, Giuseppe Conte punta tutto sull’effetto espansivo che, a suo dire, garantirebbe il superbonus.
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