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“Ecco quali sconti fiscali saranno aboliti”: dopo il Superbonus, il governo pronto a colpire altre agevolazioni

Pubblicato il 15/03/2023 12:02

Il governo Meloni mette nel mirino le cosiddette “tax expenditure“, più banalmente note come spese fiscali. Ovvero le agevolazioni fiscali, piccole e spesso piccolissime, che vengono considerate puntualmente dai vari esecutivi come storture del sistema e per questo censite, in attesa di una soluzione. Capitolo riaperto di recente dall’esecutivo guidato dalla prima donna nella storia d’Italia, a caccia di risorse per finanziare una nuova riforma del Fisco. La conferma è arrivata dall’ultima audizione del direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini in Parlamento: “Negli ultimi anni il numero di spese fiscali è aumentato in modo esponenziale, anche per effetto delle misure emergenziali. Nel 2022 è stato censito un totale di 626 spese, con una crescita quasi costante a partire dal 2016”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Stando alle stime presentate da Ruffini in Aula, più della metà di queste agevolazioni vale meno di 10 milioni di euro di gettito annuo. Come spiegato dalla Stampa, “a volte si tratta di detrazioni, a volte di deduzioni, e ancora riduzioni di aliquota, regimi forfettari, sostitutivi, esenzioni, esclusioni. Alcune di queste agevolazioni hanno una natura strutturale e costituiscono una certezza per le famiglie”. Certezza che, però, presto potrebbe dissolversi. (Continua a leggere dopo la foto)
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Nel mirino del governo potrebbero finire innanzitutto i crediti d’imposta per l’esercizio del servizio concessi ai tassisti, così come il tax credit per le vacanze, introdotto durante la pandemia, o il pagamento dei canoni delle imprese turistiche. Poi ci sono i bonus introdotti per affrontare il caro bollette: quello sociale per le famiglie più povere o il credito d’imposta per le aziende energivore. Tutte agevolazioni che potrebbero presto sparire. (Continua a leggere dopo la foto)
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Infine c’è un elenco che comprende le agevolazioni edilizie, con il governo che è già intervenuto sul fronte Superbonus, e bonus settoriali come quello per la cultura. Potrebbero quindi essere presto tagliati, tra gli altri, i sussidi per le sale cinematografiche introdotti durante la pandemia e il credito di imposta per le produzioni audiovisive.

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