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“Lo pagherete carissimo!” La Minaccia di Medvedev all’Europa. Intanto Bloomberg asfalta le sanzioni

Pubblicato il 28/08/2022 18:23

L’ex Presidente ed ora vice presidente del Consiglio di sicurezza, Dmitry Medvedev, non è certo uno dei membri più morigerati dell’esecutivo russo. Sono molte le sue dichiarazioni che hanno scatenato scalpore negli ultimi mesi di guerra, ma quella che riporta oggi l’Adnkronos suona più come una vera e propria minaccia alla stabilità socio-economica europea.

Dmitry Medvedev, infatti avrebbe comunicato attraverso il suo canale Telegram che i prezzi del gas in Europa raggiungeranno i 5mila euro per mille metri cubi entro e non oltre la fine dell’anno. Sempre l’Adnkronos indica che attualmente il prezzo si aggira intorno ai 3.500 euro per mille metri cubi. Se fosse vero ciò che dice l’ex presidente russo, le conseguenze per l’intera economia europea sarebbero devastanti visto i conseguenti rincari al consumatore. Aumenti che molto difficilmente potrebbero essere affrontati dai cittadini e dalle imprese europee. Una mossa che ha tutta l’aria di essere un sonoro schiaffo alle sanzioni europee e alle politiche della Nato, avallate dai vari Paesi membri della UE.

“Ai capi di Stato e di governo dei Paesi dell’Unione europea, in relazione all’aumento dei prezzi del gas a 3.500 euro per mille metri cubi, sono costretto a rivedere al rialzo le previsioni sui prezzi a 5mila euro entro la fine del 2022. Caldi saluti”, ha scritto Medvedev. Minacce coadiuvate da un articolo pubblicato su Bloomberg, riportante la spiegazione secondo cui la Russia potrebbe tranquillamente fermare tutte le esportazioni di gas verso l’UE per più di un anno, senza conseguenze significative per la sua economia. Con l’aumento dei prezzi del gas in Europa, infatti, la Russia potrebbe guadagnare fino a 20 miliardi di dollari al trimestre dalle esportazioni di gas, nonostante la riduzione delle forniture.

Dunque, si tratta di una vera e propria debacle per l’Unione Europea, che con le sue sanzioni, le sue dichiarazioni e l’invio di aiuti militari all’Ucraina sembra aver indispettito irrimediabilmente il suo principale fornitore di energia. D’altro lato Putin non ha bisogno di far altro che aumentare i prezzi a dismisura o chiudere i rubinetti per determinare la fine del suo avversario. A torto o a ragione, questa guerra la sta vincendo lui, su tutti i fronti. E noi ne paghiamo le amare conseguenze.

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