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“Una spesa di mille euro”. Brutte sorprese per le famiglie italiane e le bollette non c’entrano nulla

Pubblicato il 28/08/2022 17:14 - Aggiornato il 28/08/2022 18:03

Non bastava il rincaro generalizzato dei prezzi e la batosta delle bollette di luce e gas, per gli italiani anche mandare i propri figli a scuola potrebbe diventare un grosso problema. Dopo il rientro dalle vacanze, i genitori si troveranno ad affrontare una vera e propria stangata sull’acquisto dei libri scolastici. Una cifra che va dai 350 (media nazionale) a quasi mille euro. Il primo anno della scuola superiore rappresenta sicuramente l’esborso più significativo, ma molto dipende dall’indirizzo scolastico scelto. Per evitare che le richieste degli insegnanti si facessero eccessivamente esose col passare del tempo, il ministero dell’Istruzione ha stabilito un tetto di spesa per l’intera dotazione libraria che varia in base alla classe e al tipo di scuola.

La norma, però. risale a dieci anni fa e non riguarda i prezzi di copertina dei singoli testi. Di conseguenza, i docenti hanno grosse difficoltà a rispettare le soglie stabilite dal Ministero dell’Istruzione, anche perché nel frattempo le case editrici hanno adeguato i prezzi dei testi all’inflazione, che secondo l’Istat, da gennaio 2012 allo stesso mese del 2022, è pari al 10,5%. E nel 2022 si sta dirigendo verso l’8%. Come riporta la Repubblica, tra i vari indirizzi disponibili, il liceo scientifico sarà quello che peserà maggiormente sulle tasche degli italiani. Per le classi di ordinamento, non sperimentali, si va dai 371 euro medi in Lombardia ai 385 della Sicilia, passando per i 380 euro del Lazio. Secondo le tabelle ministeriali non si dovrebbero superare i 320 euro eventualmente incrementati del 10%: 352 euro. Spulciando tra le liste fornite da Miur per il prossimo anno, però, si scopre che a sforare anche il tetto incrementato è il 70% delle classi in Lombardia. Percentuale che sale al 75% in Sicilia e addirittura l’82% nel Lazio. E non è tutto.

Non solo libri di testo ma anche vocabolari. Per un buon dizionario di Latino si possono spendere anche 90/100 euro da aggiungere al conto finale. Se si vuol frequentare il liceo classico, per acquistare i libri bisognerà spendere in media 355 euro. E oltre a quello di Latino occorrerà mettere in conto anche l’acquisto del vocabolario di Greco che quasi sempre supera i 100 euro. La soglia che non si dovrebbe superare al classico è di 335 euro estendibile 368,5. In tal caso, le classi che sforano i tetti di spesa si limitano al 30% circa. Per chi ha deciso di dedicarsi alle lingue straniere la spesa media da affrontare è di 381 euro in Sicilia, 362 euro in Lombardia e 349 nel Lazio. E in diversi casi i dizionari da acquistare diventano tre: Inglese, Francese e Tedesco/Spagnolo. Ma in alcune classi è necessario dotarsi anche di quello di ebraico o di arabo. Lo studio delle lingue straniere è quello che fa lievitare maggiormente i costi nei cosiddetti corsi sperimentali.

La Repubblica porta anche degli esempi più “estremi”. A Pomezia, infatti, la prima H (italo-inglese Cambridge) del liceo scientifico Pascal prevede lo studio di diverse discipline in inglese e i libri da acquistare sono 20 per un totale di 610 euro. Nelle paritarie si va addirittura oltre. Allo scientifico internazionale Bonifacio VIII di Anagni (FR) si tocca quota 754 euro per un lista di libri che ne contiene 28. Quelli da acquistare “obbligatoriamente” sono 23, per un totale di 609,6 euro. Se si aggiungono i dizionari si sfiorano i mille euro. Le classi sperimentali sono quelle che maggiormente sfuggono alle soglie ministeriali. Un fenomeno che è partito in sordina dopo il riordino della scuola superiore dell’allora ministra Mariastella Gelmini nel 2008. Ma che adesso è diventato di una certa consistenza: il 17% nel Lazio e l’11% in Lombardia. Per queste classi il ministero non ha previsto soglie di spesa né ha adeguato quelle esistenti.

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Non va meglio negli istituti tecnici e nei professionali. In Lombardia, gli studenti iscritti al primo anno dell’ex tecnico industriale ad indirizzo elettronico/elettrotecnico (ora tecnico-tecnologico) dovranno affrontare una spesa di 362 euro. Anche in questo caso le classi che superano il limite massimo immaginato dal ministero (320 euro, al massimo 352) si aggirano attorno al 60%. Per chi frequenterà gli alberghieri del Lazio occorrerà mettere in preventivo 379 euro di spesa per accaparrarsi tutti i libri. Secondo il ministero non si dovrebbero superare i 329 euro ma a non rispettare il limite previsto è il 97% delle classi. A pesare ancora di più sulle tasche degli italiani è il fatto che i libri scolastici non siano detraibili in fase di dichiarazione dei redditi. La deducibilità, infatti, è prevista esclusivamente per altre modalità di acquisto.

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