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Sciopero dei trasporti. Domani a rischio treni, bus e metro. Ecco quando e come saranno sospesi i servizi

Pubblicato il 25/05/2023 21:14 - Aggiornato il 25/05/2023 21:15

Brutte notizie per chi abbia in animo di partire domani, 26 maggio. Gli inevitabili disagi sono dovuti allo sciopero indetto per 24 ore dalla Usb, dalla mezzanotte sino alle 23.59 di domani, “per rilanciare la piattaforma contrattuale” del settore del trasporto pubblico locale, come è stato comunicato dalla stessa Unione sindacale di base. Il personale di Trenitalia incrocia le braccia dalle 9 alle 17; stop anche ai treni Italo, sempre dalle ore 9 alle 17. Tuttavia, assicura Trenitalia che circoleranno regolarmente le Frecce e gli Intercity. L’agitazione investe l’intero trasporto pubblico, con significative eccezioni. Disagi dunque per chi dovrà utilizzare treni, bus, tram e metropolitane in tutta Italia. Sono escluse le zone colpite dall’alluvione. (Continua a leggere dopo la foto)
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sciopero trasporti 26 maggio

Chi aderisce

Allo sciopero del 26 maggio potrebbe aderire anche il personale di Trenord, generando ripercussioni per l’intera giornata su diverse linee ferroviarie. “L’agitazione sindacale – informa Trenitalia – può comportare modifiche al servizio anche prima dell’inizio e dopo la sua conclusione. Per informazioni è possibile contattare il call center gratuito 800 89 20 21“. Come anticipato, non sono previste modifiche alla circolazione per i treni a lunga percorrenza. Italo, come si legge sul Corriere della sera, fornisce, per ulteriori informazioni, il numero di assistenza 892020 (a pagamento), e la lista dei treni garantiti. Chi, invece, si trovi nella capitale e debba spostarsi solo all’interno della città può stare tranquillo: Atac non ha aderito e il trasporto pubblico urbano, dunque, rimane garantito. Per quanto riguarda i trasporti pubblici a Milano, Atm garantisce il servizio di bus, filobus, tram e metropolitane fino alle 8.45 e dalle 15 alle 18. (Continua a leggere dopo la foto)
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sciopero trasporti 26 maggio

Le richieste sindacali

Nello stesso comunicato della sigla sindacale vengono stigmatizzate “le privatizzazioni selvagge attraverso i continui ricorsi ad appalti, subappalti e subaffidamenti che alimentano sfruttamento e precarizzazione”. Queste le richieste avanzate al ministero dei Trasporti dalla Usb: aumento del salario di 300 euro, un milione di assunzioni nel settore, l’abolizione dell’Iva, il tetto ai prezzi dei beni prima necessità, il salario minimo a 10 euro e la riduzione dell’orario di lavoro a 32 ore a parità di salario.

Gli altri settori lavorativi

Lo sciopero nazionale investe, peraltro, tutti i settori lavorativi pubblici e privati, compresa la scuola. Ma di sicuro e confermato, al momento, vi è solo quello dei trasporti, a eccezione del trasporto aereo che non si fermerà.

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