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La Russia taglia del 40% i flussi di gas all’Europa: Ue e Italia totalmente impreparate. Le conseguenze choc

Pubblicato il 15/06/2022 09:16

Mentre Bruxelles prova disperatamente a trovare forniture alternative a quelle garantite dalla Russia, ovviamente non riuscendoci e palesando ancora una volta la sua incompetenza in inconsistenza politica, Gazprom, il colosso del Cremlino ha annunciato una riduzione di oltre il 40% della sua capacità di consegna giornaliera di gas alla Germania, tramite il Nord Stream, il gasdotto che dalla Russia arriva in territorio tedesco passando sotto il Mar Baltico e che è utile ovviamente non solo alla Germania ma anche agli altri Stati membri. La riduzione è scattata con effetto immediato. È chiaramente una ritorsione nei confronti dell’Ue e degli Stati che stanno foraggiando la guerra sotto il diktat di Biden e della Nato. (Continua a leggere dopo la foto)

Gazprom ha giustificato la decisione chiamando in causa la mancata consegna di alcune attrezzature da parte del gruppo tedesco Siemens. “Le consegne di gas tramite il gasdotto Nord Stream possono essere garantite solo fino a un volume di 100 milioni di metri cubi di gas al giorno, invece dei previsti 167 milioni al giorno”, ha affermato il gruppo in una dichiarazione pubblicata su Telegram. Come spiega Repubblica, “ovviamente, non si può non mettere in relazione il taglio delle forniture con le missioni diplomatiche dei leader europei a Kyev e con le ultime novità nel settore delle forniture energetiche”. La notizia si ripercuote subito sui mercati, con il prezzo all’hub olandese Ttf che si attesta a 90,74 euro a megawattora, in rialzo fino al 9%“. (Continua a leggere dopo la foto)

La mossa di Gazprom arriva dopo che si è già chiusa la via attraverso la Polonia e precisamente il gasdotto Yamal, decisione che in quel caso aveva seguito le sanzioni a EuRoPol Gaz, proprietaria del tratto polacco. Anche un altro punto d’accesso del gas russo, attraverso l’Ucraina, è stato chiuso il mese scorso. “A causa dei ritardi nella consegna di compressori da parte di Siemens, e malfunzionamenti ai motori, solo tre unità di compressione possono esser attualmente messe in funzione alla stazione di Portovaya”, ha detto Gazprom in riferimento alla novità odierna, mantenendo la linea ufficiale. (Continua a leggere dopo la foto)

Le ripercussioni della decisione della Russia avranno conseguenze tragiche, proprio perché il taglio dei flussi è con effetto immediato. Per aziende e famiglie saranno subito guai con rialzi choc delle bollette. Il problema, però, non sarà tanto ora ma con l’arrivo dell’autunno. Se ci affidiamo all’Ue, a Biden e a Draghi…stiamo freschi. Purtroppo nel vero senso della parola.

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