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“Roberto Saviano e gli aiuti di Stato”. Rivelazione de La Verità: “Ecco cosa è successo durante la pandemia”

Pubblicato il 10/10/2022 10:33 - Aggiornato il 10/10/2022 10:53

La crisi economica figlia della pandemia ha bussato anche alla porta dello scrittore Roberto Saviano, che si è trovato con il conto in banca decisamente meno ricco e ha chiesto quindi allo Stato di poter attingere agli aiuti anti-Covid, messi in campo per dare una mano a chi, tra restrizioni e lockdown, non riusciva più ad arrivare a fine mese. A rivelarlo è La Verità, che ha riportato anche la cifra percepita dall’autore di Gomorra.

Secondo La Verità, il governo avrebbe infatti accettato la richiesta fatta dallo scrittore: “Mario Draghi ha detto di sì, concedendogli uno sconto di tasse di poco inferiore ai 10 mila euro: precisamente 9.744 euro”. E ancora: “Saviano, secondo il Registro Nazionale degli Aiuti di Stato, ha ricevuto in qualità di piccola e media impresa personale, lo sconto fiscale richiesto il 10 dicembre del 2021 a titolo di rimedio a un grave turbamento dell’economia a causa della pandemia”.

La Verità si è poi chiesta quali siano stati, viste le tante attività svolte, i campi in cui lo scrittore potrebbe aver subito le maggiori perdite a causa di pandemia e restrizioni di sorta. “Lo scrittore continua a incassare i diritti per Gomorra, successo mondiale. Inoltre l’emergenza non ha cambiato i suoi contratti di collaborazione giornalistica, quindi non è lì che ha avuto danni di fatturato. Nel 2021 lo scrittore ha dato alle stampe la sua prima graphic novel, ‘Sono ancora vivo’, e non è stata un successo a differenza del solito: perfino nelle classifiche di Amazon sta oltre il millesimo posto per vendita nella sua categoria”.

“I quasi 10 mila euro ottenuti da Saviano – ha concluso La Verità – sono quasi umilianti in confronto agli spiccioli (374 euro) ottenuti come sostegno durante la pandemia dalla sua stessa fidanzata, Maria Di Donna, in arte Meg. Anche lei ha presentato regolare domanda con la societò di produzione musicale interamente posseduta, la Bluluz srl unipersonale. Ma alla fine si è trovata in mano un pugno di mosche. E dire che per i cantanti il danno della pandemia era ben più evidente”.

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