Se guardando le ultime bollette, allarmati dalle notizie che leggevate sui giornali, avete pensato “beh, io almeno me la sono scampata”, sappiate che con tutta probabilità state per fare i conti con delle amarissime sorprese. Sì perché nel bel mezzo della guerra in Ucraina, con il rischio di razionamenti energetici sempre ad aleggiare, anche chi negli ultimi anni è riuscito a ottenere un contratto a prezzi bloccati e quindi a condizioni vantaggiose rischia di cadere in una trappola. Nello specifico, ecco a cosa bisogna stare attenti.
Come spiegato da Giuliano Balestrieri sulle pagine della Stampa, gli operatori che hanno offerto nei mesi scorsi contratti bloccati ora si trovano a non considerare più vantaggiose le loro offerte, alla luce dei rincari delle materie prime a seguito del conflitto esploso in Ucraina. E così hanno avuto la brillante idea, in alcuni casi, di inviare “lettere di disdetta unilaterale dei contratti”, che non arrivano insieme alla bolletta ma separatamente.
Nel testo si legge: “Con riferimento al tuo contratto a mercato libero di energia elettrica e/o gas, a causa della mutata situazione di mercato, si rende necessario apportare alcune modifiche al tuo contratto che in ogni caso non verranno applicate prima della scadenza naturale delle tue condizioni economiche”. In altri casi, le comunicazioni sono più specifiche e citano i “forti rialzi” dei mercati del gas e dell’energia elettrica, causati da “un aumento molto sostenuto del prezzo dell’anidride carbonica e da una forte domanda rispetto all’offerta”.
Per queste cause, “non dipendenti da noi, siamo costretti a rivedere la struttura dei prezzi della tua fornitura a partire dall’1 luglio 2022. In particolare, per evitare di applicarti un prezzo fisso oneroso, dall’1 luglio il tuo prezzo passerà da fisso a variabile”. Di fatto, questi avvisi sono l’anticipo di un aumento dei costi in bolletta per chi finora aveva avuto prezzi bloccati. Stando ai dati Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), tra l’ultimo trimestre del 2020 e il periodo aprile-giugno del 2022, il prezzo della materia prima elettrica è aumentato del 365 per cento mentre quello del gas addirittura del 392 per cento.
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